Pochi probabilmente erano a conoscenza di questa significativa modifica legislativa che ha impatterà profondamente sullo stato sammarinese. Si tratta del rilascio di una sorta di sanatoria per l’ottenimento della cittadinanza, derivante da leggi approvate sia durante questa legislatura che in quella precedente.
Questa iniziativa è stata possibile grazie all’emanazione delle leggi n. 121/2019 e n.47/2021 e la 131/2021, quest’ultime comunemente conosciute come le “sanatorie”. La sanatoria ha avuto una durata di circa due anni.
Inizialmente, con la legge n. 121/2009, si concedeva la cittadinanza a coloro che potevano dimostrare un legame materno con donne che, essendo emigrate da San Marino, erano cittadine sammarinesi. Queste persone spesso possedevano passaporti italiani, francesi o americani, poiché l’emigrazione a cui si fa riferimento è relativamente recente.
Successivamente, con l’adozione del cosiddetto “Jump generazionale” attraverso soprattutto la legge n. 47/2021 e la nota n.131/2021, approvate durante questo Consiglio Grande e Generale, il range di coloro che potevano richiedere la cittadinanza è stato ulteriormente ampliato. Queste leggi hanno consentito di risalire ancora di più nel tempo, includendo l’emigrazione dalla fine del 1800 e dai primi anni del novecento, coinvolgendo così un numero considerevole di individui, oramai deceduti, che seppur non erano più cittadini sammarinesi hanno avuto numerosi discendenti.
C’è persino il caso di una donna – a detta di alcuni addetti ai lavori – che, emigrando da San Marino verso l’Argentina nei primi anni del ‘900, ha avuto diversi figli, nipoti e pronipoti, contando circa 90 discendenti che hanno presentato domanda per ottenere, e che forse hanno ottenuto, la cittadinanza sammarinese.
Questa sorta di “sanatoria” ha permesso, e in effetti ha già permesso poiché è scaduta il 31.10.2021, l’ottenimento della cittadinanza dimostrando ai nostri consolati di avere un antenato, anche molto lontano nel tempo, che era cittadina sammarinese ma che, emigrando e sposandosi con un cittadino straniero, aveva perso la cittadinanza sammarinese.
Sarà sicuramente oggetto di ulteriori approfondimenti, ma è evidente che queste due leggi avranno un impatto significativo sul nostro paese, aprendo le porte, i bilanci, il nostro sistema sanitario, a un gran numero di individui che forse nemmeno parlano italiano e che avevano un antenato sammarinese anche oltre cento anni fa, spesso senza nemmeno conoscere, probabilmente, l’esistenza di San Marino.
Ovviamente queste persone voteranno e, se vorranno, potranno avere la residenza in pochi minuti facendone domanda presso il nostro stato civile.
Non esprimiamo nessun opinione ma riportiamo solo un fatto, ovvero che avremo altri 4.000 nuovi cittadini circa, votanti e diversi, probabilmente, saranno residenti.
Approfondiremo ulteriormente.
/ms