San Marino. Oltre i confini dell’educazione: riflessioni sul futuro dell’apprendimento nell’era digitale….di Dario Manzaroli

EDUCAZIONE  è un termine che deriva dal latino ex ducere : portare fuori . quindi è un processo di valorizzazione e potenziamento di capacità  innate della persona umana  per renderle funzionali  sia alle esigenze della società, sia al successo del singolo  .

Ne deriva che i processi educativi e la loro evoluzione  , sono indispensabili per la sopravvivenza e l’evoluzione  delle società stessa e  di conseguenza non sono e non possono essere sempre uguali in ogni tempo ed in ogni circostanza.

Ogni società tenderà a privilegiare le forme educative più consone al mantenimento dello status quo , ma non potrà impedire che le dinamiche economiche e sociali messe in atto  ,  creino i presupposti per i cambiamenti del sentire comune e delle culture specifiche di ogni società e, nel tempo, la” necessità”  di cambiamenti che potranno presentarsi come  limitati o “rivoluzionari” .

In passato i cambiamenti si sono realizzati in tempi molto  lunghi e sono giunti a determinare criticità e crisi dei sistemi e dei loro modelli educativi dopo secoli e secoli.

Gli adattamenti delle persone al nuovo  sono stati altrettanto lenti e apparentemente impercettibili fino al raggiungimento di una soglia critica abbastanza diffusa fra i vari ceti sociali  tanto da determinare una apparente crisi improvvisa come causa del  cambiamento : la caduta dell’impero Romano d’occidente, la fine del medio-evo, il rinascimento , la rivoluzione francese, la rivoluzione industriale , la rivoluzione sovietica , le democrazie ecct,  giusto per citare fatti noti.

Attualmente i cambiamenti sono   velocissimi , si pensi alla rivoluzione informatica in atto . gli adattamenti necessari sono drammaticamente incalzanti  e l’intelligenza artificiale rischia di farli divenire antiumani.

Il sistema educativo attuale è in grado di attrezzare i singoli e le società ad affrontare  le sfide dei cambiamenti in atto pur nell’ambito di un sistema sostanzialmente e non solo formalmente  democratico ?

Più specificamente, i sistemi democratici sono e continueranno ad essere ancora tali con l’ulteriore sviluppo della rivoluzione informatica e dell’intelligenza artificiale ?

Queste mi sembrano domande interessanti per affrontare una discussione proficua sul tema dei limiti dell’attuale modello educativo e delle possibili , necessarie sue modifiche .

Dare la colpa al 68,  come qualcuno fa,  è fuorviante ma assolutamente inconcludente . indietro non si può tornare  perché sono evaporati  i presupposti socio-economici culturali  per immaginare la ricomparsa di una società presessantottina , di massa ,  gerarchizzata,  passiva recettrice di modelli di comportamento  preconfezionati con poco o nessun spazio per il sentire-volere del singolo.

Mi limiterò in questa sede a parlare in maniera succinta di alcuni  dei limiti che al mio avviso sussistono nel nostro attuale sistema educativo.

Parto dalla constatazione che le democrazie occidentali  attualmente vivono  : di  una economia capitalistica globalizzata  e  fortemente finanziarizzata , di un dualismo globale fra Cina ed USA con difficoltà storiche per gli Europei  di procedere verso una vera unificazione ( Stati Uniti D’Europa),  unica possibilità per il vecchio continente di continuare ad avere una qualche influenza e non essere semplicemente un bocconcino appetitoso per gli altri contendenti globali , di una cultura che sotto l’apparente imperativo dell’uguaglianza , del nessuno deve rimanere indietro , dell’assistenzialismo diffuso  e sopratutto  del tutto dovuto e subito , Ha costruito un modello educativo politicamente corretto , buonista , edulcorato ,passivizzante , non in grado di valorizzare le differenze ma piuttosto di appiattirle  abbassando continuamente i livelli richiesti perchè “nessuno si senta escluso” .

Questo modello , spacciato per democratico ed inclusivo , in realtà porta solo  ad una forte omogenizzazione  dei comportamenti finalizzati non alla responsabilità ed alla libertà dell’individuo ma alla sua prevedibilità, al suo asservimento incondizionato al consumo ed al conformismo .

Questa omogenizzazione educativa è massimizzata dai sistemi informatici governati dagli algoritmi e dalla già ultrapresente presente intelligenza artificiale  .

Anche  per questo la nostra  Democrazia è in decadenza ed in pericolo di degenerare ulteriormente .

Come reagire? Il dibattito politico dovrebbe coralmente investire questi temi e trovare soluzioni di lungo respiro.

Intanto è urgentissimo  ripensare il nostro attuale sistema educativo .

A come riattivare gli ascensori sociali che  permettano  ad ogni cittadino di ambire e di raggiungere i più alti livelli se volenteroso e capace .

A premiare il merito in ogni ambito per combattere le disugualianze, i privilegi ,la corruzione.

A promuovere  la cultura alta ,in particolare quella umanistica .

A spingere perché ognuno  abbia uguali condizioni di partenza e si possa migliorare  al meglio delle sue possibilità.

A ripristinare il senso di responsabilità come fondamento della libertà .

Dario  Manzaroli