EDUCAZIONE è un termine che deriva dal latino ex ducere : portare fuori . quindi è un processo di valorizzazione e potenziamento di capacità innate della persona umana per renderle funzionali sia alle esigenze della società, sia al successo del singolo .
Ne deriva che i processi educativi e la loro evoluzione , sono indispensabili per la sopravvivenza e l’evoluzione delle società stessa e di conseguenza non sono e non possono essere sempre uguali in ogni tempo ed in ogni circostanza.
Ogni società tenderà a privilegiare le forme educative più consone al mantenimento dello status quo , ma non potrà impedire che le dinamiche economiche e sociali messe in atto , creino i presupposti per i cambiamenti del sentire comune e delle culture specifiche di ogni società e, nel tempo, la” necessità” di cambiamenti che potranno presentarsi come limitati o “rivoluzionari” .
In passato i cambiamenti si sono realizzati in tempi molto lunghi e sono giunti a determinare criticità e crisi dei sistemi e dei loro modelli educativi dopo secoli e secoli.
Gli adattamenti delle persone al nuovo sono stati altrettanto lenti e apparentemente impercettibili fino al raggiungimento di una soglia critica abbastanza diffusa fra i vari ceti sociali tanto da determinare una apparente crisi improvvisa come causa del cambiamento : la caduta dell’impero Romano d’occidente, la fine del medio-evo, il rinascimento , la rivoluzione francese, la rivoluzione industriale , la rivoluzione sovietica , le democrazie ecct, giusto per citare fatti noti.
Attualmente i cambiamenti sono velocissimi , si pensi alla rivoluzione informatica in atto . gli adattamenti necessari sono drammaticamente incalzanti e l’intelligenza artificiale rischia di farli divenire antiumani.
Il sistema educativo attuale è in grado di attrezzare i singoli e le società ad affrontare le sfide dei cambiamenti in atto pur nell’ambito di un sistema sostanzialmente e non solo formalmente democratico ?
Più specificamente, i sistemi democratici sono e continueranno ad essere ancora tali con l’ulteriore sviluppo della rivoluzione informatica e dell’intelligenza artificiale ?
Queste mi sembrano domande interessanti per affrontare una discussione proficua sul tema dei limiti dell’attuale modello educativo e delle possibili , necessarie sue modifiche .
Dare la colpa al 68, come qualcuno fa, è fuorviante ma assolutamente inconcludente . indietro non si può tornare perché sono evaporati i presupposti socio-economici culturali per immaginare la ricomparsa di una società presessantottina , di massa , gerarchizzata, passiva recettrice di modelli di comportamento preconfezionati con poco o nessun spazio per il sentire-volere del singolo.
Mi limiterò in questa sede a parlare in maniera succinta di alcuni dei limiti che al mio avviso sussistono nel nostro attuale sistema educativo.
Parto dalla constatazione che le democrazie occidentali attualmente vivono : di una economia capitalistica globalizzata e fortemente finanziarizzata , di un dualismo globale fra Cina ed USA con difficoltà storiche per gli Europei di procedere verso una vera unificazione ( Stati Uniti D’Europa), unica possibilità per il vecchio continente di continuare ad avere una qualche influenza e non essere semplicemente un bocconcino appetitoso per gli altri contendenti globali , di una cultura che sotto l’apparente imperativo dell’uguaglianza , del nessuno deve rimanere indietro , dell’assistenzialismo diffuso e sopratutto del tutto dovuto e subito , Ha costruito un modello educativo politicamente corretto , buonista , edulcorato ,passivizzante , non in grado di valorizzare le differenze ma piuttosto di appiattirle abbassando continuamente i livelli richiesti perchè “nessuno si senta escluso” .
Questo modello , spacciato per democratico ed inclusivo , in realtà porta solo ad una forte omogenizzazione dei comportamenti finalizzati non alla responsabilità ed alla libertà dell’individuo ma alla sua prevedibilità, al suo asservimento incondizionato al consumo ed al conformismo .
Questa omogenizzazione educativa è massimizzata dai sistemi informatici governati dagli algoritmi e dalla già ultrapresente presente intelligenza artificiale .
Anche per questo la nostra Democrazia è in decadenza ed in pericolo di degenerare ulteriormente .
Come reagire? Il dibattito politico dovrebbe coralmente investire questi temi e trovare soluzioni di lungo respiro.
Intanto è urgentissimo ripensare il nostro attuale sistema educativo .
A come riattivare gli ascensori sociali che permettano ad ogni cittadino di ambire e di raggiungere i più alti livelli se volenteroso e capace .
A premiare il merito in ogni ambito per combattere le disugualianze, i privilegi ,la corruzione.
A promuovere la cultura alta ,in particolare quella umanistica .
A spingere perché ognuno abbia uguali condizioni di partenza e si possa migliorare al meglio delle sue possibilità.
A ripristinare il senso di responsabilità come fondamento della libertà .
Dario Manzaroli