Nel cuore del dibattito politico andorrano sul futuro dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, San Marino entra a pieno titolo nella scena diplomatica continentale. Non per voce propria, ma per bocca del leader del partito andorrano Concòrdia, Cerni Escalé, che durante il Debat d’Orientació Política ha proposto una pausa strategica nelle trattative tra Andorra e Bruxelles, suggerendo che sia la Repubblica di San Marino a fare da apripista nel cammino verso l’integrazione europea.
“Lasciamo passare San Marino, vediamo come va a loro e in futuro potremo negoziare con più elementi alla mano”, ha dichiarato Escalé, motivando la proposta con la maggiore struttura industriale del Titano rispetto all’economia andorrana, fortemente legata a turismo e settore bancario.
Una posizione che non è passata inosservata. Il capo del governo di Andorra, Xavier Espot, ha reagito con durezza, accusando Escalé di “codardia politica” e bollando la proposta come una fuga dalle responsabilità.
“Dire che San Marino deve passare davanti perché ha industria, mentre noi abbiamo carenze, è una visione miope. Noi abbiamo bisogno di diversificare e questo accordo è il mezzo per farlo. Fermarsi ora sarebbe irresponsabile”, ha replicato Espot.
Un accordo sotto pressione anche a Bruxelles
Le tensioni non si fermano ai Pirenei. Il dibattito sull’accordo di associazione tra UE, San Marino e Andorra è arrivato fino a Bruxelles, dove l’eurodeputato tedesco Alexander Sell (Alternative für Deutschland) ha presentato ben sei emendamenti critici al testo dell’accordo, evidenziando una presunta sproporzione a vantaggio dei micro-Stati.
“L’accordo offre troppo ad Andorra (e a San Marino) e troppo poco all’UE”, ha dichiarato Sell in un’intervista al quotidiano ARA Andorra. “Non sono contro Andorra, ma ho il dovere di difendere i contribuenti europei”.
Secondo l’eurodeputato della destra tedesca, l’intesa in discussione rappresenterebbe un pericoloso precedente di eccessivo interventismo europeo, poco vantaggioso per gli Stati membri, e suggerisce che ogni iniziativa vada valutata per il suo ritorno concreto sui cittadini europei.
San Marino nel ruolo di “cavia diplomatica”?
San Marino, finora silenziosa sul fronte pubblico, diventa dunque oggetto di un inedito esperimento geopolitico: osservata speciale da chi — come Andorra — cerca di trarre insegnamento dalle sue eventuali mosse, e al tempo stesso sottoposta alle critiche di una parte dell’Europarlamento che teme un indebolimento dell’equilibrio istituzionale e finanziario dell’Unione.
Il Titano si trova così in una posizione chiave, ma delicata. Se decidesse di accelerare nella trattativa e sottoscrivere per primo l’Accordo di Associazione, assumerebbe il doppio ruolo di modello per Andorra e banco di prova per l’efficacia e l’impatto delle politiche europee sui micro-Stati. Un’opportunità storica, ma anche un rischio politico significativo.
Fonti dell’articolo:
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Joel Carrillo Picón, Digital Andorra
Video – Escalé: “Deixem passar San Marino” -
Joel Carrillo Picón, ARA Andorra
Escalé propone di fermare i negoziati e lasciar passare San Marino
Alexander Sell: “Accordo UE troppo generoso con Andorra” -
RTVA Andorra
Tensione tra Espot ed Escalé sull’accordo UE