San Marino. Paride Andreoli racconta 45 anni di vita tra famiglia, politica e sport in un libro autobiografico

“Un uomo tutto da scoprire” potrebbe sembrare un titolo un po’ pretenzioso, con una vena di malcelata vanità per un libro autobiografico. Niente di tutto questo. È lo stesso autore a svelarne l’origine durante la serata di presentazione: “Durante un congresso del PSD, nel 2007 – rivela Andreoli – un personaggio di cui svelerò l’identità nel mio prossimo volume, disse: Paride è un uomo tutto da scoprire”. 

Intanto lui si svela da solo, raccontando 45 anni della sua vita, dal 1956 al 2001, passando in rassegna gli aspetti familiari, quelli politici e quelli sportivi dentro la società sportiva Libertas. Lo ha scritto da solo: 226 pagine, per la cui correzione sintattica e impaginazione ha chiesto aiuto a un esperto di storia e letteratura, qual è Verter Casali, corredate da 230 immagini che sono parte importante della storia di San Marino: volantini, manifesti, foto, vignette satiriche, pagine di giornale. “Tutta verità” ci tiene a sottolineare tratteggiando un periodo in cui la divisione ideologica era foriera di grandi battaglie. 

Platea particolarmente affollata nella sala Montelupo di Domagnano, tra amici, familiari, compagni ed ex compagni di partito; Segretari di Stato di oggi che, pur militando in partiti dai nomi diversi, hanno radici nel socialismo; ospiti d’eccezione come l’ex Primo Ministro di Andorra Jaume Bartumeu Cassany e Sergio Pizzolante. 

È una storia di amicizia di lunga data – ricorda il politico andorrano – nata nel 1994 a Strasburgo e proseguita sia a livello bilaterale tra i nostri due partiti, sia a livello internazionale”. Sul processo di associazione europea, che vede i due Stati impegnati nello stesso percorso, commenta citando Felipe Gonzales, un altro grande socialista: “Bisogna stare dentro, perché fuori la pioggia è più forte”. 

Il filo dell’amicizia viene svolto anche da Sergio Pizzolante, piacevolmente sorpreso da questa “scossa letteraria” dell’area socialista. In pochi mesi sono usciti i libri di Claudio Martelli, Stefania Craxi, Fabrizio Cicchitto e, adesso, Paride Andreoli. “Socialisti che hanno avuto un ruolo” sottolinea. Dell’amico sammarinese evidenzia il senso di umiltà e, allo stesso tempo, di determinazione, ma anche il coraggio con cui ha affrontato l’avventura politica da quando era ragazzo e si confrontava con i grandi di quel periodo. “Il partito come una grande scuola, dove ha percorso tutti i gradini, da quelli più in basso a quelli più in alto. Non è banale reggere tutte queste sollecitazioni. Paride racconta una storia che conosco benissimo, perché è anche la mia storia”. Infine, una nota di rammarico per la situazione partitica in generale: “I partiti storici, in Italia, sono scomparsi tutti. A San Marino resistono, mi auguro che continuino a farlo”. 

Del ragazzo borghigiano diventato Consigliere, Segretario di Stato e Reggente, il professor Verter Casali evidenzia un aspetto molto intimo: “Era figlio di un personaggio che tutti abbiamo conosciuto, un personaggio importante, che sicuramente ha avuto un ruolo fondamentale nella carriera politica di Paride”. Quindi suggerisce di trasformare il grande patrimonio archivistico della famiglia in una pubblicazione dedicata, perché “è storia”. 

Dal canto suo, Paride Andreoli rivela che tutto cominciò durante il Covid. “Stare chiuso in casa mi stava demoralizzando, poi ho pensato che anche il momento politico che stavamo vivendo richiedesse una riflessione storica. Così ho cominciato a scrivere”. Ovviamente tutto a memoria, perché ha avuto sempre la capacità di ricordare tutto, dai numeri di telefono ai fatti successi. La politica non l’ha mai lasciata definitivamente e ha sempre dato una mano, fino alle elezioni dell’anno scorso. Tiene a precisare che ha voluto cominciare la storia dal 1956 per arrivare ai fatti di Rovereta del ’57 e raccontare quello che successe a suo padre. E non manca di sottolineare l’importanza della famiglia: “Non si può fare politica se non si ha vicino una moglie che comprende, che si fida, che ti sta a fianco qualunque cosa succeda”. Ai giovani di oggi, che hanno a portata di mano tutto ciò che vogliono, spiega di non avere paura delle difficoltà: “Io ho fatto la gavetta e non me ne vergogno. I movimenti sono falliti, è ora di tornare ai partiti storici”. Infine, si augura che il suo libro piaccia e che lo leggano tutti, perché l’anno prossimo ce ne sarà un secondo, in cui racconterà quello che è successo fino al 2016, una data fatidica per tutta una serie di ragioni, dopo di che arriverà anche il terzo.