In questi mesi, anche a seguito dei recenti ed importanti “passi in avanti” fatti grazie al confronto continuo e costante tra la delegazione della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri con la Commissione Europea, per la redazione definitiva del testo da sottoscrivere, il dibattito pubblico sull’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, ha assunto toni più vivaci ma, in alcuni casi, anche contenuti fortemente “parziali”.
Un tema molto complesso, per l’altissima densità tecnico-giuridica ed economica, che non può essere ridotto a brevi commenti sui giornali, tantomeno ridotto ad alcuni slogan sui social-media locali, deformandone i contenuti con letture semplicistiche o, addirittura, strumentali.
Che l’Accordo di Associazione all’UE comporterà uno sforzo ed un impegno rilevante per la Repubblica di San Marino, in termini di risorse e di riforma della propria struttura amministrativa, è evidente a tutti.
Tuttavia, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese ritiene che proprio grazie a questo allineamento normativo ed amministrativo, San Marino otterrà un beneficio ben più sostanziale: l’accesso strutturato, stabile e riconosciuto al Mercato Unico europeo, mantenendo il proprio status di Paese terzo e sovrano, non membro dell’Unione Europea.
Un traguardo che non può essere monetizzato in modo diretto ma che si tradurrà – in taluni casi anche nel brevissimo termine – in maggiore attrattività per gli investimenti, mobilità semplificata per persone e imprese, ed un riconoscimento istituzionale internazionale che oggi è solo parziale.
L’alternativa – ovvero la mancata sottoscrizione dell’Accordo – comporterà certamente conseguenze sistemiche negative, di breve e lungo periodo: isolamento strategico, marginalizzazione commerciale e soprattutto, una relazione asimmetrica con l’Italia.
Rispetto a quest’ultimo aspetto, pur rimanendo l’Italia un interlocutore privilegiato, non potrà mai essere l’unico partner di riferimento, come vorrebbe chi si oppone all’Accordo con l’UE, illudendo pericolosamente la cittadinanza.
In assenza di un quadro multilaterale condiviso con Bruxelles, infatti, la Repubblica di San Marino si troverebbe costretta a stipulare accordi bilaterali a ripetizione con tutti gli Stati dell’UE, ponendosi in una posizione molto delicata, che la obbligherebbe comunque a “confrontarsi” con la Repubblica Italiana, in cui il nostro Paese è intercluso.
Inoltre, pensando all’ambito economico-sociale, la mancata integrazione con l’Unione Europea implicherebbe l’isolamento del nostro sistema bancario e finanziario, grandi difficoltà di esportazione verso i Paesi dell’UE dei prodotti delle nostre industrie (che rappresenta oltre il 90% del mercato sammarinese) e degli operatori agricoli, nonché l’incompatibilità strutturale con le nuove normative europee su transizione energetica, digitale, e trasparenza fiscale. Tutto ciò, insieme all’incertezza normativa che si creerebbe per i cittadini sammarinesi che studiano, lavorano o risiedono nell’UE.
San Marino si trova oggi davanti ad una scelta storica: la strada faticosa dell’integrazione con l’Unione Europea, fatta di impegni e doveri, ma che aprirà a prospettive ed opportunità concrete per il nostro sistema, ottenendo un riconoscimento definitivo a livello internazionale.
Una strada che il Partito Democratico Cristiano Sammarinese ha scelto di percorrere con coraggio, competenza e visione, insieme a tutte le forze politiche, alle Organizzazioni Sindacali e alle Associazioni Datoriali del Paese, che hanno più volte evidenziato l’importanza di tale Accordo negli ambiti di propria competenza, accompagnando e coinvolgendo la cittadinanza verso questo traguardo fortemente voluto e atteso.
Anche a questo proposito, l’idea di un referendum dopo qualche anno dall’entrata in vigore dell’Accordo con l’UE, quando la cittadinanza potrà davvero valutare gli effetti di tale cambiamento di scenario, in tutti i suoi ambiti, non è mai stata esclusa dal PDCS.
Con questo spirito, e avendo ben presente quanto fatto fino ad oggi per giungere alla conclusione del negoziato di questo importante accordo, il PDCS conferma il proprio sostegno e la propria fiducia nell’operato del Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari, e seppur sempre disponibile ad ogni ulteriore confronto costruttivo sul tema, rigetta fortemente le strumentalizzazioni e gli attacchi gratuiti alla sua persona, recentemente rivolti su alcuni organi di informazione.
San Marino, 8 luglio 2025
L’Ufficio Stampa del PDCS