Le mie “Pillole di storia sammarinese” escono, di solito, in concomitanza con la data/anniversario dell’evento che ricordo. Forse qualcuno si meraviglierà che questo racconto non sia uscito il mese scorso. Leggete e poi capirete.
Giuseppe Garibaldi muore il 2 giugno 1882. Il 18 giugno, nella prima seduta dopo l’evento, il Consiglio vara un pacchetto di iniziative per onorare la memoria del Generale. Su proposta di un Comitato già costituito, approva il progetto di erigere: “un erma dell’Eroe dei due mondi, collocato sopra un alto basamento”. L’area prescelta per il monumento è quella a fianco del vecchio Collegio Belluzzi, in parte dello Stato e parte del Collegio. Viene quindi ceduta la parte pubblica e viene decretato l’esproprio della privata. Delibera poi “un Indirizzo di condoglianza per Senato Consulto” alla famiglia dell’Eroe e una iscrizione nella allora Aula consigliare. Stanzia la somma di 1500 lire. Da ultimo, fissa la data dell’inaugurazione per il 31 luglio, nell’esatto trentatreesimo anniversario dello “scampo”.
Lo stanziamento del Governo non è sufficiente. Si ricorre ai cittadini, con sottoscrizione pubblica. Il Comitato riferisce che la gente partecipa commossa e con generose offerte. Si parla anche di tombole, lotterie, utili di una commedia e vendita di oggetti. Allo scultore vengono date 1000 lire. Il costo totale dell’opera è di L. 3657,01. La sottoscrizione porta un migliaio di lire. Resta un disavanzo di 1195,46, considerato lo stanziamento iniziale di 1500 lire. Il debito rimane sulla groppa del Comitato. Dopo forti insistenze e alcuni no iniziali, il Consiglio nel maggio 1883 si assume il costo residuo. Il monumento passa così in proprietà dello Stato.
Chi si ferma davanti al monumento, legge: “A Giuseppe Garibaldi
I sammarinesi. 31 luglio 1882”. La data, inizialmente in caratteri romani, è falsa. O meglio, è una perdonabile falsificazione storica. Non essendo pronto il monumento alla data fissata, la sua inaugurazione viene posticipata di un mese: esattamente al 31 agosto.
Il mio racconto potrebbe terminare qui. Ma vi ruberei una “chicca”. All’inaugurazione erano previsti troppi vessilli. Alcuni “non sono tollerati nello stato vicino”, avverte la Reggenza. Si temeva la protesta da parte del Regno d’Italia. Il Consiglio affronta la grana il 22 agosto. E decide: ci dovranno essere solo la bandiera sammarinese, quella del Regno e dei reduci garibaldini. Da applicare come trofei sul monumento. In caso contrario, la Reggenza non parteciperà. La condizione non si verifica e così il monumento a Garibaldi viene inaugurato senza la presenza dei Reggenti e di autorità di governo.
Antonietta Bonelli ci regala un lungo elenco delle bandiere presenti. Ne ricordo alcune: Società repubblicana, Circolo socialista anarchico rivoluzionario del Titano, Bandiera Rosso-nera con una scure in cima all’asta, Società 5 febbraio, Associazione femminile, Società di Mutuo Soccorso…
Una parola sullo scultore. E’ Stefano Galletti di Cento (Fe). Formato a Roma nell’Accademia di San Luca, lavora con i migliori alunni del Canova. La sua base culturale coniuga felicemente la sensibilità neoclassica con una forte adesione patriottica all’ideale dell’Unità d’Italia. Ebbe un ottimo rapporto con San Marino. Infatti 6 anni prima aveva scolpito la grande Statua della Libertà.
C’ è un ultimo interrogativo. Sembra che in Italia più di 5000 comuni abbiano un monumento all’Eroe. Scatta una curiosità: quali sono stati i primi? In alcuni testi è indicata la Repubblica di San Marino, come prima nel mondo a erigere un monumento a Garibaldi. Su questa diatriba, l’anno scorso si svolse una “disfida storica”, raccontata anche dai media, fra Iseo (Brescia) e Luino (Varese), vinta da Luino. A Iseo, su un monumento garibaldino, c’è questa scritta: «…inaugurato l’11 novembre 1883, è il primo in Italia dedicato all’Eroe dei Due Mondi». Alt gente di Iseo! Noi gente di San Marino l’abbiamo eretto 15 mesi prima! C’è qualcun altro però che ci insidia il primato. Luino (Varese) innalzò un monumento nel 1867, addirittura quando Garibaldi era ancora in vita, per ricordare che vi aveva combattuto nella Prima Guerra d’Indipendenza. Ma questo caso esula dalla gara: noi parliamo di monumenti funebri. Anche così messa, per 38 giorni, Citerna (Perugia), ci ruba il primo posto. E forse ci sta. Il 23-26 luglio 1849, quei cittadini diedero asilo a Garibaldi e ai suoi in fuga da Roma verso San Marino. Noi lo ospitammo 5 giorni dopo. Comunque sia, restiamo sul podio!
Un ricordo filatelico. La prima serie dedicata da San Marino a Garibaldi, avviene in occasione del 75° anniversario dello “scampo” (31 luglio 1924). Emessa il 24 settembre. Consta di 5 valori. Una grande donna armata di spada, protegge un guerriero inginocchiato. E’ chiara l’allegoria.
Domenico Gasperoni