San Marino. Polo del Lusso: confronto negato

Il dibattito sul Polo della Moda è approdato in aula consiliare lo scorso venerdì mattina a seguito di un ordine del giorno presentato da tutte le minoranze che chiedeva di impegnare il Congresso di Stato a “relazionare in apposito comma del Consiglio Grande e Generale prima di intraprendere qualsiasi modifica o integrazione della convenzione approvata dal CGG relativa al Polo della Moda e degli impegni sottoscritti tra il Governo e i promotori”. L’ordine del giorno tuttavia è stato respinto con 27 voti contrari e 17 favorevoli. L’indicazione di respingere l’ordine del giorno è arrivata dal Segretario Michelotti che è intervenuto per conto del collega Zafferani.
“Intervengo a nome del collega Zafferani ha detto Michelotti – ovviamente qualsiasi modifica della convenzione deve passare per legge in Consiglio Grande e Generale. C’è una certa urgenza per portare questa convenzione, fare ulteriori passaggi in Consiglio allungherebbe i tempi, eventualmente si potrà discutere in altri sedi delle modifiche in modo dettagliato. Il governo chiede quindi di respingere l’Odg, non per non voler dare informazioni, ma per evitare allungamenti di tempo. E considerando che verranno date tutte le informazioni ai gruppi che lo richiederanno”. Parole che hanno lasciato di stucco i consiglieri di minoranza tanto che l’indipendente Dalibor Riccardi ha affermato: “questa è una risposta vergognosa, dire che si relazionerà a giochi fatti, avete l’obbligo di rispondere in aula dando le informazioni che vengono richieste. Non è soltanto un diritto per un consigliere essere informato, è un dovere”. Sul punto è intervenuto anche il consigliere del Psd Iro Belluzzi che ha specificato: “Non so se il riferimento è frutto di ignoranza o dell’atteggiamento dirigista che porta a non considerare le norme. La convenzione votata con 39 voti all’interno dell’Aula rimandava eventuali modifiche all’approvazione dello stesso Consiglio. L’Odg va accolto, i consiglieri di maggioranza non possono essere soggetti al diktat di un Segretario”. Sulla stessa linea il consigliere del Pdcs Stefano Canti che ha detto: “sono molto stupito dal riferimento del Segretario Michelotti. La coalizione Adesso.sm è andata sulla stampa dicendo che occorre confrontarsi, e chi si sottrarrà al confronto se ne assumerà le responsabilità. Qui il problema è che il governo non vuole fare il confronto. Che fa ciò che vuole e tira dritto su tutto”. Anche il consigliere di Ap Roberto Giorgetti ha preso la parola e senza entrare nel merito dei contenuti ha proposto un intervento vago sostenendo che alla fine le norme verranno rispettate. Dunque è ormai chiaro che la convenzione verrà modificata ma sul contenuto di tali modifiche per il momento si vuol mantenere il massimo riserbo. Ancora una volta su un progetto ritenuto strategico per l’intero Paese il rischio è che decidano in pochi, anzi in pochissimi.

Repubblica Sm