San Marino. Prendersi “cura” della città e del territorio offrendo una seconda vita agli edifici e ai luoghi inutilizzati. Questo l’obiettivo di Atlante Second Life presentato dalla Segreteria Territorio

È possibile pensare di dare nuova vita e nuova bellezza a immobili fatiscenti, ecomostri, luoghi desueti e abbandonati? Adesso è possibile grazie ad Atlante Second Life (ASL). È questo il nome di un’iniziativa nata nel 2019 con la volontà di mettere a disposizione degli architetti, ma anche di tutti i cittadini, uno strumento per segnalare soggetti urbani in abbandono a cui si vorrebbe dare una seconda possibilità. Si tratta in sostanza di una piattaforma con accesso facile per tutti, sulla quale inserire foto o segnalazioni dell’intervento di rigenerazione urbana che si vorrebbe realizzare.

Questa duplice valenza urbanistica e sociale di ASL è stata segnalata dall’Ordine degli Ingegneri e Architetti di San Marino alla Segreteria Territorio, che ne ha colto immediatamente le potenzialità e il carico valoriale. 

La riqualificazione del territorio: c’è chi lo dice, e chi la fa” attacca il Segretario di Stato Matteo Ciacci in apertura della conferenza stampa per la presentazione di questo nuovo strumento. Ma già da qualche tempo, la sua Segreteria ha avviato sul proprio sito, la possibilità di segnalazione di quei siti che rilevano mancanze o disfunzioni. In pratica, se il cittadino ravvisa da qualche parte una buca, una ringhiera rotta, un muro pericolante, fa una foto e invia la segnalazione. La quale verrà presa in carico dalle sezioni a ciò predisposte. Ma con ASL si fa qualcosa di molto più importante. “Nell’ottica della pianificazione strategica, abbiamo già iniziato a mettere a punto interventi di riqualificazione urbana: l’ex pattinaggio in Città, la rimozione del distributore dismesso a Borgo, la risistemazione dell’ex stand tiro a volo di Murata. Riportare decoro e dignità a siti degradati crediamo sia una cosa importante” precisa Ciacci. 

Luca Zanotti, presidente dell’Ordine ingegneri e architetti di San Marino, spiega che si è voluto coinvolgere in questo nuovo progetto tutte le professioni tecniche, perché tutti sono ugualmente interessati allo sviluppo sostenibile. Architetti, ingegneri e geometri come medici capaci di curare le ferite derivanti da incuria e dimenticanza. “Saranno gli stessi cittadini a creare una sorta di collage fotografico con tutte le situazioni degne di segnalazione. Da parte nostra, con il supporto della Segreteria Territorio, vedremo di procedere alla progettazione anche tramite concorsi di idee, che metteremo al servizio dell’intera comunità”. 

Gianpaolo Gritti, presidente della Fondazione Architetti di Bergamo, racconta un’esperienza che nella sua città e in molte altre del nord Italia, ha prodotto risultati degni di nota. “Abbiamo creato una piattaforma che ha tre registri di intervento: cura del territorio, dare un’opportunità ai luoghi, esprimere un desiderio. Una sorta di Instagram dei desideri”. È in questo aspetto, una delle valenze più importanti di ASL perché il coinvolgimento delle persone aiuta i tecnici a capire meglio come riorganizzare gli immobili e gli spazi, dare nuovi indirizzi di sviluppo ai luoghi dove si vive. Associazioni culturali o di volontariato, cooperative e scuole diventano i nuovi stakeholder della rigenerazione urbana suggerendo ai tecnici come si potrebbe riconvertire un rudere a beneficio della comunità; ripristinare servizi che non ci sono e dei quali c’è un gran bisogno. Non a caso, l’acronimo ASL può anche significare: alternanza scuola lavoro. Oppure: Azienda sanitaria locale e quindi, curare il territorio ma anche le persone. Un punto di forza dell’iniziativa sono le scuole, dove i professionisti vanno a spiegare quanto importante possa essere l’aiuto dei ragazzi, insegnando loro che “non basta solo guardare, bisogna saper vedere”. 

È una sorta di architettura del desiderio” incalza Roberto Ricci, architetto riminese. Continua: “C’era bisogno di un motore per raccogliere le idee e, come dico sempre, prima di progettare gli edifici, bisogna progettare i processi, perché l’istanza deve venire dalla base”. Il sistema non è statico, ma in continua evoluzione perché ha cominciato ad estendersi ai piccoli Comuni e nelle zone rurali per rigenerare luoghi abbandonati, prevedendo anche usi temporanei. Ad esempio, per allestire una manifestazione, un concerto, una gara, restituendo valore e dignità ai siti, nella cornice di quella visione circolare che contraddistingue lo sviluppo sostenibile. Insomma, reinventando qualcosa che già esiste e che ha ancora il potenziale di essere un bene prezioso per la comunità, attraverso l’interazione diretta dei cittadini. I sammarinesi sono abbastanza avvantaggiati in questi comportamenti, perché da sempre usano le istanze d’arengo per relazionarsi in presa diretta con le istituzioni. 

Tutto bello, ma i soldi? “I soldi ci sono – tranquillizza Gritti – però spesso vengono indirizzati in cose inutili, oppure in progetti che non vengono realizzati. Basta solo reindirizzarli nelle cose che servono veramente alla comunità”.