Il primo aspetto colto dalla gente è relativo alle differenze tra il progetto antenne di oggi e quelli che lo hanno preceduto negli ultimi 7 / 8 anni. Prima il progetto PROLAB (2017) che prevedeva 22 antennoni alti fino a 40 metri, poi la convenzione ZTE (2019) con un costo di 16 milioni di euro (di cui la metà pagati). Obiettivo dichiarato: sviluppare infrastrutture ad alta tecnologia per ottimizzare e ampliare i servizi offerti al territorio. Risultati ottenuti: zero. La connessione dei telefonini sul territorio sammarinese tuttora è carente, o del tutto inesistente, in molte zone. Come nel Castello di Domagnano, definito un vero e proprio “buco nero”. Ed è proprio a Domagnano che i Segretari di Stato Rossano Fabbri (Industria) e Matteo Ciacci (Territorio) sono andati venerdì sera, con lo staff di tecnici, per illustrare il progetto “connessioni veloci e sicure” frutto della recente convenzione con la TIM.
C’era il timore di qualche contestazione da parte della popolazione, in effetti c’è stata solamente la presa di posizione da parte dei rappresentanti del “Comitato cimitero” sempre sul piede di guerra perché la richiesta di ampliamento giace inevasa da oltre una decina di anni. Il loro timore era che la nuova antenna prevista per Domagnano prevaricasse, negli interessi della politica, i lavori per il cimitero. Ma sia Fabbri che Ciacci hanno assicurato, come del resto avevano già fatto a Borgo Maggiore, che le nuove infrastrutture non andranno ad intralciare o limitare le altre iniziative previste sul territorio. Compreso l’ampliamento cimiteriale. Per spiegarne dettagli e tempistica è stato invitato a relazionare Filippo Tamagnini, ingegnere edile dell’Ufficio Progettazione. Il quale ha chiarito che l’ampliamento verrà eseguito sul lato destro del camposanto, perché quello sinistro non è adatto ad ospitare i circa 200 loculi previsti, ma potrà invece accogliere un’antenna che, a terra, occupa una base di 3 metri per 3. Tamagnini ha assicurato che il cimitero di Domagnano rimane una priorità e che, assolti i passaggi amministrativi attualmente in corso, si potrà avviare la gara d’appalto e iniziare i lavori, auspicabilmente entro l’autunno /inverno.
Ma torniamo all’antenna: perché non sulla rotonda? Risposta: perché avrebbe un impatto ambientale devastante sull’immagine del nostro Monte: chiunque, salendo da Fiorina, lo vedrebbe tagliato a metà. Di fianco al cimitero non darà fastidio e le alberature presenti nasconderanno in gran parte l’elevazione strutturale. La stessa attenzione e sensibilità è stata riservata per le antenne che verranno installate a Borgo, a Murata e al Kursaal. Tutte, non andranno a superare i 26 / 28 metri di altezza.
Pericolo elettromagnetico? Anche qui risposta rassicurante: bassissimo. Gli attuali livelli di irradiazione rilevati dall’UPAV registrano un livello massimo di 6 volt al metro, mediamente siamo molto meno. Un dato che pone San Marino 3,5 volte in meno rispetto all’Italia, 7 volte in meno rispetto all’Europa e in un divario molto di più alto rispetto alla situazione mondiale. Questo aspetto è una garanzia di sicurezza e di salubrità, che è stata messa come prioritaria anche nella convenzione TIM. Le nuove antenne garantiranno gli stessi livelli massimi di irradiazione a qualsiasi distanza. L’UPAV assicura il costante monitoraggio e controlli praticamente quotidiani, anche su richiesta dei cittadini per le loro abitazioni.
La tempistica. Anche questo è un aspetto essenziale, visti i tempi biblici che di solito caratterizzano gli interventi pubblici. Risposta: entro il 15 maggio verranno assolti i passaggi in CTA e CTS e la seconda lettura del progetto in CPT (commissione politiche territoriali), quindi il completamento dell’iter urbanistico. Di seguito la delibera di Congresso per la progettazione TIM e l’apertura della gara d’appalto. In sintesi, entro 6 mesi al massimo, il via ai lavori.
I costi: tutti a carico della TIM (circa 400 mila euro) con penali previste per la parte pubblica in caso di eventuali rallentamenti, limitazioni, o frenate dei lavori. Dopo 10 anni, tutte le infrastrutture diverranno di proprietà dell’Ecc.ma Camera. Il completamente delle opere darà il via al “libero mercato delle TLC” come previsto dalla convenzione. In pratica, TIM potrà affittare le antenne anche ad altri operatori e i sammarinesi potranno scegliere altri provider.
Con l’operatività delle nuove quattro antenne, ne verranno dismesse 10 di quelle vecchie. Rimarranno ancora scoperte le zone di Montegiardino e Acquaviva. Politici e tecnici non si sbilanciano, ma non nascondono l’intenzione di coprire anche questi ultimi due tasselli del territorio in tempi assai brevi. Garantire il buon funzionamento delle linee telefoniche, la comunicazione mobile dei cellulari, la trasmissione dati (che è fondamentale non solo per le imprese, ma anche per l’ospedale e le future evoluzioni della medicina) è un obiettivo irrinunciabile per la politica, è stato detto. La comunità sammarinese aspetta che le parole diventino fatti.