San Marino. Processo a Buriani, Celli, Fabbri e Filippini – udienza 03.10.2023. Avv. Filppo Cocco per Banca Centrale/Tomasetti: ”Cancellare l’hard disk del pc. Un gesto che mi riempie di tristezza! In Italia per queste cose si finisce in galera!”

L’avvocato Filippo Cocco nel corso della sua arringa ha delineato un quadro dettagliato del processo in corso, affermando che il livello di prova richiesto per i reati contestati è stato pienamente raggiunto. Ha espresso la sua opinione sul processo, sottolineando la sua relativa semplicità dal punto di vista legale e fattuale, se si elimina il clamore mediatico e gli schiamazzi attorno a Catia Tomasetti.

Cocco ha evidenziato la ricchezza di prove documentali, testimonianze e deposizioni provenienti da diverse parti civili che non avrebbero motivi per mentire. Ha sottolineato il fatto che testimonianze come quelle degli avvocati Tomasetti, Ucci e Battistini, insieme a testimoni terzi sono altamente credibili e non hanno alcun interesse a fornire informazioni false.

Ha inoltre messo in luce il tentativo della difesa di spostare l’attenzione sulla parte civile, ossia Tomasetti, e ha sollevato dubbi sul perché alcune testimonianze cruciali non siano state citate o coinvolte nella difesa, come Grandoni, Guidi o la Lazzari.

L’avvocato Cocco ha criticato il vuoto difensivo in merito alle questioni fondamentali e ha enfatizzato la mancanza di prove a favore della difesa. Ha sollevato interrogativi sulle dichiarazioni spontanee degli imputati e ha evidenziato l’importanza di richiedere uno standard di onestà processuale superiore per un magistrato imputato: ”A lui per essere creduto deve essere chiesto uno standing di onestà processuale superiore”

Ha richiamato l’attenzione su episodi specifici, come la cancellazione dell’hard disk da parte di Buriani, evidenziando l’entità del gesto e il danno arrecato all’integrità delle prove dicendo: ”Momento disdicevole è l’aver cancellato da parte di Buriani l’hard disk del computer in uso nel proprio ufficio che è dello stato, è la condotta peggiore che possa aver qualificato un magistrato. E’ una macchia indelebile. Gesto che mi riempie di tristezza. In Italia si finisce in galera, e arrestati per molto meno. ”

L’avvocato Cocco ha infine richiesto la condanna anche per tentata concussione, considerando questo reato come il più vile di un pubblico ufficiale, affermando che costituisce un tentativo disperato di impedire a individui con un forte senso di integrità di svolgere il loro lavoro in modo etico e onesto. ‘‘Ricordo – ha detto l’avv. Cocco – il prof. Sgubbi diceva che non era fatto per viltà ma per disperazione. L’ultimo gesto per evitare che persone con la schiena dritta potessero fare il loro lavoro.”

Ha poi infine presentato alcune sentenze della Cassazione e ha sottolineato l’importanza di un atteggiamento legale trasparente e corretto. Ha concluso ribadendo la richiesta di condanna degli imputati.

Il dettaglio dell’intervento nel prosieguo

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