San Marino. Processo a Guidi e Mularoni per utilizzo di titoli non propri per ottenere credito. Come stanno le cose? … di un lettore

La notizia (riportata da San Marino RTV e ripresa da Giornalesm) di un procedimento nei confronti di ex vertici di Banca CIS, per la precisione Guidi e Mularoni, riguarda solo una parte del problema che è stato creato al nostro Paese dalla ultima gestione di Banca CIS.

Come descritto da RTV si procede per “..l’utilizzo ritenuto indebito, da parte dei due ex vertici Cis, di titoli di proprietà di terzi come propri dell’istituto, per costituire garanzia di finanziamenti concessi a Cis da banche estere, esponendo quindi i clienti al rischio di insolvenza della banca. L’operatività anomala – secondo l’accusa – dal 2012 alla messa in liquidazione di Cis, è per una cifra complessiva molto alta, 8 milioni e 850 mila euro: solo uno dei clienti tuttavia si è costituito parte civile…”.

Leggendo la notizia parrebbe emergere un impatto inferiore, 8,5 miioni, rispetto a quanto invece si evince dalla Relazione della “Commissione Consiliare d’Inchiesta su presunte responsabilità politiche o amministrative che hanno coinvolto la Società Credito Industriale Sammarinese Banca CIS e sulle crisi bancarie”, dove a pagina 85 viene ben descritto che “i titoli messi a pegno da CIS per ottenere credito possono essere suddivisi in tre categorie principali:
1 Titoli di proprietà di terzi: strumenti finanziari affidati alla Banca da parte di clienti il cui patrimonio doveva restare separato da quello della Banca;
2 Titoli” lberi” di proprietà della Banca
3 Titoli di proprietà della Banca “gravati”, cioè che la Banca ha messo come sottostante di operazioni di pronti contro termine (PCT) per finanziarsi tramite la sua clientela, nella fattispecie perlopiù composta da ISS”.
Alla pagina 88 della stessa Relazione viene riepilogato l’ammontare che ha riguardato i titoli depositati a garanzia di EFG Luxembourg e che quest’ultima, in data 28 marzo 2019, ha venduto per azzerare l’esposizione di Banca CIS: in tutto ben 14, 9 milioni, dei quali 8,8 milioni di proprietà di terzi (clienti), 5,3 milioni gravati da PCT, “…con la premessa che i PCT – di cui i titoli gravati erano sottostanti – afferiscono perlopiù a depositi ISS afferenti agli investimenti del fondo previdenziale”, e solo 700mila titoli “liberi”.

Sempre a pag. 88 “…analoga sorte si abbatte sui titoli escussi da EFG Bahamas per un controvalore totale di 24,6 milioni di cui 22 milioni afferenti a sottostanti di PCT di ISS”.

Ancora a pagina 88 “i titoli per 1,5 milioni in DepoBank erano utilizzati in PCT di ISS al 100%”
“Tirando le somme, la presente commissione evidenzia come titoli per un controvalore di 28,8 milioni siano stati utilizzati come sottostante PCT dei fondi pensione e, contestualmente, a pegno di crediti (ricevuti da Banca CIS) in essere con banche internazionali che – non appena Banca CIS si è dimostrato insolvente – hanno proceduto a venderli al fine di incassare il dovuto”.

Emerge quindi un ammontare notevolmente superiore, che raggiunge i 41 milioni se si sommano le cifre tratte dalla Relazione della Commissione Consiliare, rispetto all’importo per il quale il Tribunale Unico sta procedendo nei confronti degli ex vertici: evidentemente questo primo procedimento avviato riguarda iniziative di clientela privata e non del Fondo di previdenza, che ha subito – solo per questo tipo di operatività sicuramente anomala – danni per 28,8 milioni. Altri danni l’ISS li ha subiti in conseguenza al default della banca, e quindi alla conseguente mancata restituzione dei depositi aperti presso la stessa.

Vale la pena di ricordare, come emerge dalla pagina 90 della Relazione della Commissione Consiliare, che esiste un “documento (allegato 9 della Relazione) in cui Grandoni dichiara che il titolare effettivo degli asset depositati presso EFG Luxemboug è lui stesso. …Secondo una analisi effettuata da Ernst e Young, fra i titoli effettivamente depositati a garanzia erano depositati anche titoli di proprietà di terzi nonchè titoli posti come sottostanti di PCT con ISS: la banca, nelle persone del socio di maggioranza Grandoni e del DG Guidi omette di informare EFG sulla effettiva titolarità degli strumenti finanziari posti a garanzia”.

Aspettiamo quindi di capire quando e come il Fondo di previdenza intenda tutelarsi per tentare di recuperare il massimo delle risorse perdute, che sono di tutti noi. Vigileremo sulle iniziative e vi terremo informati, come sempre.

Un lettore