È attesa oggi la sentenza del giudice Vico Valentini nel processo che vede imputati l’ex direttore di Banca Cis Daniele Guidi, il suo vice Marco Mularoni e l’ex azionista di maggioranza Marino Grandoni, accusati – a vario titolo – di truffa o frode nell’esecuzione dei contratti, appropriazione indebita e violazione della normativa bancaria sul beneficiario effettivo.
Il procedimento, uno dei più rilevanti del filone giudiziario legato al crac del gruppo Cis, si concentra sull’utilizzo illecito di titoli intestati a terzi, usati come garanzia per ottenere quasi 9 milioni di euro di affidamenti bancari dalle filiali EFG in Lussemburgo e alle Bahamas. In molti casi, quei titoli sarebbero stati impiegati anche come sottostante nei pronti contro termine dei fondi pensione dell’ISS.
Le richieste di condanna
Nell’udienza di ieri, il Procuratore del Fisco ha concluso la sua requisitoria avanzando richieste di condanna pesanti:
-
Daniele Guidi: 4 anni e 10 mesi di prigionia, 4 anni e 3 mesi di interdizione, multa da 26.000 euro;
-
Marco Mularoni: 3 anni e 10 mesi di prigionia, 2 anni e 9 mesi di interdizione, multa da 10.000 euro;
-
Marino Grandoni: 3 anni e 6 mesi di prigionia, 3 anni di interdizione e multa da 37.000 euro.
Le richieste delle parti civili
Sono numerose anche le istanze di risarcimento presentate dalle parti civili. L’Avvocatura dello Stato, in rappresentanza dell’Eccellentissima Camera e dell’Istituto Sicurezza Sociale, ha chiesto:
-
il risarcimento integrale dei danni subiti,
-
una provvisionale,
-
il pagamento delle spese legali,
-
la conferma del sequestro conservativo disposto a carico di Grandoni.
La SGA, altra parte civile, ha chiesto un risarcimento da 2,2 milioni di euro a Grandoni, oltre ai danni morali a carico di Guidi e Mularoni e una provvisionale. La parte civile Ruggero Marazzi, proprietario di alcuni dei titoli utilizzati a sua insaputa, ha chiesto 10mila euro di provvisionale, oltre a danni e spese legali.
Oggi la parola alle difese, poi il verdetto
In aula, oggi, si tengono le arringhe finali delle difese, al termine delle quali è attesa la decisione del giudice Valentini. La sentenza chiuderà il primo grado di un processo chiave nel sistema bancario sammarinese, che ha svelato meccanismi opachi nella gestione dei titoli e nella richiesta di affidamenti milionari.
Il Paese guarda con attenzione all’esito di questo procedimento, in attesa di capire se le pesanti accuse della Procura del Fisco troveranno conferma nel verdetto odierno.