Nel processo che ha visto, come non mai, tantissimi testimoni che non si sono presentati senza incorrere in nessuna sanzione, ieri è stata la volta della testimonianza di Gilberto Ghiotti, ex presidente del Cda di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, e di Andrea Zafferani.
Ghiotti è stato escusso più che altro sulla oramai famigerata serata dello spoglio elettorale delle elezioni del 2008 ed ha confermato la presenza nello studio di Marino Grandoni di Daniele Guidi, della Stefania Lazzari (che oggi è stata chiamata a deporre ma non si è presentata perchè all’estero come da messaggio whatsapp indirizzato all’avv. Vecchi – difesa Buriani ndr), di Fabio Berardi (anche lui oggi non si è presentato a testimoniare sembra senza motivare tale scelta ndr), dell’ing. Albertini (padre), di Lorenzo Busignani e di Gabriele Gatti poi divenuto nel 2008, quindi dopo questo spoglio elettorale, segretario di stato alle Finanze nel governo 2008-2012. Ghiotti, durante questa testimonianza, ha detto che sia il Commissario Buriani che Mario Fantini non erano presenti nell’ufficio di Grandoni durante lo spoglio delle elezioni del 2008 di fatto smentendo la testimonianza di un altro testimone, ovvero Federico D’Addario.
San Marino. Processo Buriani-Celli. Riassunto testimonianza Federico D’Addario
Proprio per questo motivo la difesa Buriani ha richiesto un ”confronto all’americana” tra Ghiotti e D’Addario, ovvero che fossero presenti ad un’altra testimonianza uno di fronte all’altro in altra udienza di tribunale. Richiesta questa che non è stata autorizzata dal commissario della legge Saldarelli.
Successivamente si è proceduto con l’audizione dell’ex Segretario di Stato Andrea Zafferani, il quale ha confermato di essere a conoscenza dell’esistenza di un decreto di archiviazione riguardante la denuncia presentata dai commissari della Commissione Banche, Bindi e Farinelli in quota Repubblica Futura, nei confronti della Tomasetti e di alcuni vertici della Banca Centrale. Tale denuncia era stata presentata a causa del famoso verbale che si diceva essere stato ritoccato, ma che in seguito si è scoperto così non fosse, di una seduta del Condir di BCSM relativamente ad operazioni su Banca Cis.
Questa è solo una delle tante accuse rivolte al presidente BCSM Tomasetti che, in seguito, sono state notevolmente ridimensionate se non totalmente cassate.
Un altro esempio è il famosissimo verbale della riunione del CCR del 5 aprile 2019 con la Tomasetti, incontro richiesto dalla Reggenza, dove fu resa nota dal Presidente di BCSM ai presenti la comunicazione giudiziaria del Commissario Buriani nei suoi confronti per la consulenza Gozi, atto voluto e disposto – come si vedrà – dal Congresso di Stato e non dalla Tomasetti.
Si è scoperto poi che il verbale era stato redatto in seguito in giorni successivi alla riunione, senza la presenza della Tomasetti, dall’ex segretario di stato Zanotti. Verbale fortemente contestato dalla Tomasetti, come si evince dalla sua escussione testimoniale durante questo processo e che riportiamo, in parte, qui sotto.
L’ex segretario di Stato Andrea Zafferani, messo alle corde dagli avvocati di Banca Centrale e della Tomasetti, ha poi affermato che non fosse a conoscenza della presenza del generale libico a capo di una delegazione che è venuta a Palazzo Begni che questa fosse interessata all’acquisto di Banca Cis, nonostante la dichiarazione dell’ex Segretario Marco Podeschi.
Zafferani ha poi confermato il fatto che la Tomasetti, sempre nella riunione del CCR del 5 aprile 2019, avrebbe detto che questa indagine la vedeva come un attacco nei suoi confronti per quanto stava facendo Banca Centrale verso Banca Cis.

Ha poi affermato, sempre Zafferani, che non ha mai presentato proposte di legge per far togliere potere decisionale alla vigilanza di BCSM nella vendita o nelle autorizzazioni alle banche. ”BCSM ha dei poteri molto forti nel prendere decisioni sul sistema senza che nessuno possa dire nulla. C’è stato un periodo in cui, all’epoca della rimozione di Savorelli, abbiamo sospeso le facoltà di BCSM in materia di valutazione della spalmatura delle perdite dei bilanci. Credo che sia necessario che il potere assoluto di BCSM nel sistema finanziario, sia in fase autorizzativa che di chiusura, venga vagliato ulteriormente. Non mi pare di aver fatto proposte di legge per togliere il potere decisionale sulle autorizzazioni a BCSM – avrebbe detto. Dichiarazioni queste che hanno fatto emergere dei forti dubbi all’avvocato Cocco, difensore di parte civile, ed al giudice Saldarelli.
Forse Zafferani ha fatto dichiarazioni di senso opposto su questo stesso argomento in altre sedi?
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