Mancini (Ps): “La dott.ssa Pierfelici ha fatto un ricorso amministrativo per la sua revoca di magistrato dirigente. Nel merito il giudice dovrà esprimersi se l’incarico le è stato revocato a norma di legge. I verbali del consiglio giudiziario nulla hanno a che fare su quello che andrà a dirimere il giudice. Questi 32 ‘fenomeni’ decidono che l’ufficio di presidenza non ha facoltà di decidere e che deve decidere il consiglio ma c’è una sentenza che risale al febbraio scorso dove un commissario della legge, Antonella Volpinari, ribadisce come i documenti di natura riservata debbano rimanere tali”.
Giovedì scorso i tempi dell’ufficio di presidenza dove vengono definiti date e ordine del giorno delle sessioni consiliari si sono allungati moltissimo, esattamente come già successo poco più di due settimane fa. Entrambe le volte tale ufficio si sarebbe svolto in un clima a dir poco surreale tanto da spingere i capogruppo di opposizione che vi hanno preso parte ad indire con urgenza una conferenza stampa.
Dim, Dc, Psd e Ps accusano Adesso. sm di aver delegittimato l’Ufficio di Presidenza nelle sue funzioni “mettendo in imbarazzo la Reggenza”. “Temevamo un blitz ma questa volta, più di altre, è stata travalicata la decenza istituzionale con un atto di dispotismo squalificante”.
E’ così toccato al capogruppo di Rete Gian Matteo Zeppa illustrare i contenuti di una vicenda che è ora al centro della politica. Il problema nasce dalla volontà della maggioranza di aver accesso ai documenti coperti da segreto del Consiglio Giudiziario e dal tentativo andato fallito per via dell’assenza di Morganti, di ottenerli facendo votare i capigruppo durante il penultimo ufficio di presidenza.
“Ci aspettavamo – ha detto Zeppa – un blitz e in effetti giovedì ci è stata mostrata la lettera indirizzata alla Reggenza in cui 32 consiglieri della maggioranza delegittimano l’ufficio di presidenza specificando come sia il consiglio grande e generale l’organo deputato a decidere sull’accesso degli atti del consiglio giudiziario”.
“Un documento presentato agli Ecc. mi Capitani Reggenti più di dieci giorni fa – si legge in un comunicato di Dim – mentre era ancora in corso la sessione del Consiglio di ottobre, e tenuto nascosto no a ieri. Quello che evidentemente avrebbe dovuto essere un blitz per cogliere l’opposizione alla sprovvista, è diventato un boomerang”.
E infatti per il consigliere del Psd Iro Belluzzi “questo tentativo di piegare le norme va attribuito soltanto a una parte della maggioranza. C’è da parte di Ap, oggi Repubblica Futura, un accanimento e io penso che una parte dei 32 firmatari abbia apposto la propria firma in maniera non libera.
L’attacco alla magistratura era del resto iniziato con il discorso con il quale Celli ha annunciato le sue dimissioni. Noi non ci stiamo più. Ci opporremo con tutte le nostre forze. Non serve a nessuno aumentare lo scontro fra istituzioni in un momento di grandissima difficoltà”.
Concetto ribadito dal consigliere del Pdcs Stefano Canti “siamo stati alla nestra mentre venivamo attaccati per aver preteso che documenti coperti da segreto istruttorio rimanessero tali ma sono altri che hanno interesse ad alimentare lo scontro. Perché la politica vuole intromettersi nelle questioni del Tribunale? Se l’avvocatura dello Stato vuole accedere a determinati documenti può farlo benissimo rivolgendosi al magistrato inquirente senza bisogno che la richiesta passi dal consiglio”.
Ad illustrare nel dettaglio ragioni e obiettivi ci ha pensato il consigliere del Ps Alessandro Mancini. “Le forze di opposizione non erano mai state favorevoli affinché venissero trasmessi questi verbali all’avvocatura di stato. La dott.ssa Pierfelici ha fatto un ricorso amministrativo per la sua revoca di magistrato dirigente. Nel merito il giudice dovrà esprimersi se l’incarico le è stato revocato a norma di legge. I verbali del consiglio giudiziario nulla hanno a che fare su quello che andrà a dirimere il giudice. Questi 32 ‘fenomeni’ decidono che l’ufficio di presidenza non ha facoltà di decidere e che deve decidere il Consiglio ma c’è una sentenza che risale al febbraio scorso dove un commissario della legge, Antonella Volpinari, ribadisce come i documenti di natura riservata debbano rimanere tali”.
La RepubblicaSM