San Marino. Reinventare il turismo ai tempi del COVID-19: il voucher vacanza tiene accese le speranze … di Alberto Forcellini

C’era un tempo in cui le capricciose giornate di inizio primavera erano quelle del turismo scolastico e delle gite degli anziani, preludio al primo grande ponte offerto dalle vacanze di Pasqua per l’avvio ufficiale della stagione turistica. Immagini, suoni e colori ormai relegati alla sfera dei ricordi. In queste giornate, Città è vuota, i parcheggi con le loro strisce per i posti auto, sembrano bocche sdentate. Siamo ancora in era Covid e il turismo, che è stato il primo settore a fermarsi, sarà l’ultimo a ripartire.

Per rendere l’idea della portata del fenomeno, è bene evidenziare come questo settore del terziario coinvolga in senso stretto una serie di attività economiche riconducibili a operatori turistici, agenzie di viaggi, agenzie di organizzazione congressuale, incentive ed eventi, strutture ricettive d’ogni tipo che forniscono servizi di ospitalità, professionisti autonomi come guide e accompagnatori turistici. Occorre poi aggiungere tutto il settore dei beni culturali, quindi, musei, siti e archeologici; tutta la quota destinata al turismo del comparto del commercio, della ristorazione, dei trasporti, quindi anche pullman turistici e autonoleggi.

La domanda vera, a cui bisognerà dare una risposta, è quale relazione avremo col “fare turismo” una volta passata questa emergenza? Il viaggio, abitudine che meglio di altre ha aperto la strada alla globalizzazione e che l’ha rappresentata negli ultimi anni, cambierà nei modi e nei tempi? Come si inserirà di nuovo nei comportamenti degli individui? Rileveremo una capacità di resilienza, come nelle passate crisi (terrorismo, crisi finanziaria ecc.), oppure questa pandemia sarà qualcosa di profondamente diverso che porterà a un cambiamento di paradigma?

I nuovi elementi del viaggio sono: minore disponibilità economica, bisogno di sicurezza, paura di viaggiare e ricerca d’esperienze.  Sono queste alcune delle caratteristiche della nuova domanda e alle quali bisogna trovare rapidamente risposta. Un grande aiuto alla ripresa è l’idea dei voucher vacanza, grazie ai quali anche i viaggiatori più riluttanti sono maggiormente disponibili a viaggiare.

Stando alle proiezioni, per i prossimi mesi, i viaggiatori tenderanno a scegliere un turismo di prossimità, verso paesi e luoghi vicini a casa, magari andando alla ricerca di piccole realtà non ancora esplorate senza allontanarsi troppo dalla propria residenza. Continuerà a prendere piede il turismo enogastronomico, quello naturalistico, quello sportivo (nel senso del trekking e del cicloturismo) e quello dei piccoli paesi, per evitare le occasioni di assembramento.

Ancora tante le incognite: no all’aereo, no ai treni, no alle gite in gruppo, si prenota last minute. Difficile dire quali saranno i flussi turistici nel 2021. Il persistere dello stato di emergenza sanitaria, e le conseguenti restrizioni agli spostamenti, lasciano operatori e viaggiatori in una sorta di limbo, impattando in modo significativo sulla dinamica delle prenotazioni, solitamente già sostenute in questo periodo dell’anno.

I viaggiatori sono pronti a ricominciare a spostarsi, anche se prevalentemente sul territorio nazionale, ed è anche lecito aspettarsi l’apertura di più “travel bubble”, e cioè di corridoi di viaggio percorribili (con o senza obbligo di quarantena, con o senza passaporto vaccinale) per raggiungere un Paese all’estero. La tecnologia sarà sempre più importante

Flessibilità, velocità e sicurezza saranno i cardini del viaggiare nel 2021 e questo comporta per gli operatori dell’hospitality la necessità di affidarsi alle soluzioni digitali per fornire il miglior servizio possibile e garantire la massima efficienza delle attività. In questo senso, anche i voucher vacanza a cui sta pensando San Marino, si presentano come una buona speranza di tenere acceso il turismo. Per il resto, è da tenere sempre in costante attenzione i vantaggi dell’essere un piccolo Paese, che ha potuto tenere la precaria relazione tra salute ed economia, in un accettabile equilibrio. Il che non accontenta, ma offre comunque una miglior base di partenza per la ripresa.

a/f