San Marino. REPUBBLICA FUTURA tace sulla Commissione d’Inchiesta sui COMPLICI DELLA CRICCA. Cosa temono davvero? … di Marco Severini

Non una parola, non un commento oggi in Comma Comunicazioni in Consiglio Grande e Generale da parte di Repubblica Futura. Il partito che vorregge ergersi a paladino della trasparenza e della moralità, tace sulla proposta di istituire una Commissione Consiliare d’Inchiesta per svelare i complici politici del sistema collusivo noto come Cricca.

Un silenzio assordante, che solleva più di qualche domanda.

La proposta di una Commissione è chiara e diretta: fare luce su chi, tra i politici, ha contribuito direttamente o indirettamente a rafforzare il sistema che ha portato San Marino sull’orlo del default.

La domanda è lecita: perché Repubblica Futura ed altri partiti evitano l’argomento? È forse la paura che un’indagine possa rivelare intrecci tra il partito e persone vicine alla Cricca? Oppure, peggio, che emergano collegamenti diretti con figure coinvolte negli scandali?

Non è un mistero che esponenti di Repubblica Futura abbiano ricoperto ruoli di rilievo in governi passati, compresi quelli travolti dalle inchieste sul malaffare. Intercettazioni e documenti giudiziari hanno già evidenziato rapporti frequenti tra figure vicine alla Cricca e alcuni politici che gravitano intorno al partito. È questo il motivo del loro silenzio? Hanno forse paura che una Commissione possa mettere nero su bianco queste scomode connessioni?

La strategia del silenzio: un atto d’accusa?

In un momento storico in cui la cittadinanza chiede trasparenza, la scelta di Repubblica Futura di non affrontare il tema della Commissione d’Inchiesta appare quanto meno sospetta. Se davvero il partito avesse a cuore la verità e la giustizia, come ha sempre dichiarato, perché non si unisce al coro di chi chiede di far emergere i complici politici del sistema collusivo?

Anzi, sembra quasi che Repubblica Futura sia più interessata a insabbiare il passato che a far emergere la verità. È lecito sospettare che il loro silenzio sia un tentativo di proteggere interessi personali o di partito, evitando che si sollevi il velo su anni di gestione opaca e sui legami tra la politica e i centri di potere illegittimi.

Due pesi, due misure: quando conviene attaccare

Non si può fare a meno di notare una contraddizione evidente.

Repubblica Futura non ha esitato a lanciare un’interpellanza contro GiornaleSM, accusandolo, senza prove, di aver ricevuto finanziamenti pubblici che non ci sono stati.. Eppure, sulla questione della Cricca e dei suoi complici politici, preferiscono girarsi dall’altra parte.

Perché questa disparità di trattamento? Forse perché attaccare un media considerato “scomodo” è più facile che affrontare verità che potrebbero coinvolgere il proprio partito?

La proposta di una Commissione Consiliare d’Inchiesta non è un attacco a Repubblica Futura o a qualsiasi altro partito. È una necessità per il bene del Paese, per restituire fiducia nelle istituzioni e fare chiarezza su chi ha approfittato del sistema collusivo per arricchirsi o per consolidare il proprio potere. Non affrontare questo tema significa voltare le spalle ai cittadini e alla loro richiesta di verità.

Se Repubblica Futura non ha nulla da nascondere, allora sostenga apertamente l’istituzione della COMMISSIONE D’INCHIESTA SUI COMPLICI POLITICI DELLA CRICCA

. Altrimenti, il loro silenzio non farà altro che alimentare i sospetti. La Repubblica di San Marino non può più permettersi di nascondere la polvere sotto il tappeto. È tempo di fare pulizia, di svelare i complici politici della Cricca e di costruire un futuro basato su trasparenza, legalità e responsabilità.

 

Marco Severini – Direttore di GiornaleSM