Sono circa 40 i cani avvelenati dal 2011, gli ultimi 5 solo pochi giorni fa.
RETE ha seguito questa vicenda sin dall’inizio, pretendendo giustizia quando il caso sembrava destinato all’archiviazione.
Nel 2013 abbiamo depositato un progetto di legge per istituire una Commissione di Inchiesta e fare chiarezza sulle possibili interferenze politiche nelle indagini.
Negli anni abbiamo poi sostenuto e promosso norme più severe contro l’uso di esche e bocconi avvelenati, contribuendo all’adozione del Decreto del 2022 che ne vieta preparazione, utilizzo e abbandono, coinvolgendo anche Protezione Civile e cittadinanza nel monitoraggio del territorio.
Abbiamo inoltre proposto un ordine del giorno, condiviso all’unanimità dal Consiglio, per aggiornare il Codice Penale, colmando le lacune legislative e differenziando le pene a seconda della gravità dei maltrattamenti sugli animali.
La svolta di oggi non cancella la sofferenza degli anni passati, ma è un segnale importante: chi fa del male agli animali non deve più sentirsi protetto dal silenzio e dall’indifferenza.
Noi continueremo a tenere gli occhi aperti e fare la nostra parte.