Riciclaggio: si contraggono le segnalazioni
C’è anche un finanziamento al terrorismo tra i casi sospetti. Presunto reato presupposto è spesso e volentieri la bancarotta fraudolenta, la truffa, la frode: non “manca” però anche lo sfruttamento della prostituzione.
Dati Aif: si contraggono le segnalazioni. Sono 117 quelle sospette, in calo rispetto al 2016. L’Agenzia di informazione nanziaria, ha reso noti i dati dell’attività dell’anno scorso. Una contrazione di segnalazioni rispetto all’anno precedente dicevamo (da 167 a 117, quindi un -29,9%) “da ricondursi – si legge nella relazione – quasi esclusivamente alla circostanza che il provvedimento italiano di ‘Voluntary Disclosure’, che aveva generato un aumento di segnalazioni tra il 2014 e il 2016, ha esaurito i propri effetti nei primi mesi del 2017”. La grande maggioranza delle segnalazioni di operazioni sospette “provengono dal settore bancario (68 segnalazioni, pari al 58,1% del totale)”, si legge.
E a farla da padrona, ancora una volta, sono le segnalazioni “riferibili a sospetti di riciclaggio e/o violazioni della normativa antiriciclaggio, mentre una è riferibile a sospetto finanziamento del terrorismo”. Le 117 segnalazioni di operazioni sospette ricevute dall’Agenzia hanno originato l’apertura di 97 casi, 9 dei casi sono stati trasmessi all’autorità giudiziaria. Come di consueto, la grande maggioranza delle segnalazioni di operazioni sospette provengono dal settore bancario (68, pari al 58,1% del totale). Per quel che riguarda i presunti reati presupposti che hanno originato i fenomeni di riciclaggio comunicati all’autorità giudiziaria, “si evidenzia che i casi più numerosi sono riferibili all’appropriazione indebita; i restanti casi vedono quale presunto reato presupposto la bancarotta fraudolenta, la truffa, la frode e lo sfruttamento della prostituzione”.
Credit: La RepubblicaSM