In questi ultimi mesi ho più volte esternato il sospetto, il mero sospetto argomentato da precise “coincidenze” -nulla più, almeno alla luce di quanto noto oggi- di una certa “sinergia” di azione fra la famosa “Cricca” e alcuni personaggi politici. Certo, semplici coincidenze. Ma trascurarle, nel tentativo di ricostruire i fatti dell’ultimo decennio sammarinese -caratterizzato da una forte crisi del sistema bancario e del Diritto (si vedano le condanne in primo grado poi smentite in appello) con ripercussioni pesanti sulle casse pubbliche e sulla qualità della vita dei sammarinesi- sarebbe una distrazione non consona a chi vuole realmente e liberamente fornire spunti di riflessione ai cittadini.
Sì, perchè per crearsi una opinione autorevole e sensata è indispensabile conoscere la relativa questione nella sua globalità. Una commissione consigliare di inchiesta sull’ultimo decennio sammarinese -mirata ad individuare eventuali complicità e manovalanze della “Cricca” in politica e nell’informazione del Titano- sarebbe il modo migliore e più autorevole per ricostruire i fatti e individuare, quindi denunciare, eventuali complicità nei più alti scranni dei poteri dello Stato, compreso quello giudiziario, e nei media… Ma nessuno o quasi, in Consiglio Grande e Generale, ha intenzione di farlo. Forse, vien da pensare, la “Cricca” poteva -e magari può ancora?- contare su “amicizie” e “sensibilità” in un po’ tutti i partiti?
Se così fosse assumerebbe un peso importante la proposta che Repubblica Futura, nei giorni scorsi, ha presentato per modificare pesantemente lo Statuto di Banca Centrale (leggi qui). Una modifica che, di fatto, se approvata così come presentata e in toto, decreterebbe la fine del mandato dei vertici di Banca Centrale, Presidente Catia Tomasetti in testa. Chiaro, in tal senso, l’art.7: “Il Presidente, i membri del Consiglio Direttivo e del Collegio Sindacale attualmente in carica e nominati antecedentemente all’entrata in vigore della presente legge, restano in carica fino all’approvazione del bilancio di esercizio...”.
Ma cosa c’è dietro la palese volontà di Rf di “cacciare” l’attuale Presidente di Bcsm, nonostante sotto la gestione di quest’ultima il sistema bancario si sia prima “ripulito” e poi fortemente consolidato? Impossibile saperlo… Ben inteso, è una formalmente legittima azione politica quella portata avanti con grande dispendio di forze dai “nipotini” di Alleanza Popolare contro Catia Tomasetti e la governance attuale di Bcsm. Ma non mi è facile comprenderne il senso e il vantaggio che un prossimo avvicendamento ai vertici di Banca Centrale potrebbe portare al sistema San Marino e, al tempo stesso, in termini di vantaggio politico o consenso, a Rf.
Di certo, chi potrebbe guadagnarci sembra essere la “Cricca”, o quel che ne resta. Infatti, gran parte delle indagini penali aperte -e a quanto risulta tuttora in corso, ma non si può escludere che potrebbero essere chiuse o archiviate (non trapela nulla dal Tribunale in tal senso)- nei confronti di personaggi di spicco del gruppo che sarebbe stato capace di influenzare, a proprio vantaggio, importanti decisioni di interesse pubblico… Gran parte delle indagini a suo tempo aperte -dicevo- sono tali solo grazie ad esposti fatti da Banca Centrale, sulla base dei dati acquisiti da Sido Bonfatti durante il suo mandato da Commissario Straordinario di Banca Cis.
Fra questi, ad esempio, la vicenda Keliba Beach (leggi qui) e la relativa ipotesi di ricilaggio formulata negli atti. Una indagine che -se non già archiviata, ma non circolano indiscrezioni o notizie in tal senso- vedeva indagati Daniele Guidi, Maria Stefania Lazzari (per lei l’ipotesi potrebbe essere soltanto quella di evasione fiscale) e l’italiano Andrea Vincenzo Tommasi (noto per la vicenda mascherine cinesi). Una vicenda contorta, scaturita da un credito milionario e in sofferenza di Banca Cis, “risolto” con il “trasferimento” ad altra entità societaria del credito stesso, perdipiù -sembra- maggiorato. Una operazione per la quale Banca Cis avrebbe poi corrisposto 500mila euro, a titolo di consulenza, alla SunSky di Tommasi. Di questi, poi, 50mila euro sarebbero finiti allo Studio Lazzari Srl a fronte di una fattura datata 21 luglio 2017, considerata “falsa” nell’ipotesi accusatoria.
Ma questa è solo una delle indagini fondate su esposti di Banca Centrale. Ne furono aperte altre… E potrebbero chiudersi in automatico qualora una nuova governance di Banca Centrale dovesse “disconoscere” i sospetti segnalati all’Autorità Giudiziaria nei medesimi esposti.
Ciò non dimostra, né alimenta il sospetto, che il fine della massiccia campagna di Repubblica Futura contro i vertici di Banca Centrale possa essere quello di stoppare le indagini in corso contro presunti esponenti della “Cricca”. Probabilmente -voglio credere- questa conseguenza non è neppure stata presa in considerazione dal partito nato sulle ceneri di Ap. Ma il rischio che ciò possa accadere se l’attuale governance Bcsm venisse sostituita da “amici” della vecchia governance di Banca CIS sembra concreto…
Dette inchieste, si ricordi, non sono importanti soltanto per fare piena luce su uno dei decenni più bui della storia moderna sammarinese e non lo sono -non devono esserlo- per mera “vendetta”. Ma da quelle indagini potrebbe dipendere il recupero di fondi, di tanti soldi “svaniti” lasciando un “buco” che, poi, va ripianato dalle casse pubbliche, utilizzando, quindi, risorse che sarebbero potute essere destinate a servizi o benefit per i cittadini.
Quindi, torno a chiedermi, a che pro la decisa campagna di Repubblica Futura contro i vertici attuali di Banca Centrale, che hanno inferto un durissimo colpo al potere della “Cricca” che -lo dice la Commissione consigliare di Inchiesta- avrebbe creato danni enormi al sistema bancario sammarinese e, quindi, alle casse pubbliche?
Enrico Lazzari