Sabato sera all’Auditorium Little Tony di Serravalle una serata davvero commovente e significativa nel ricordo di Don Peppino, grazie al percorso musicale proposto dai quattro cantautori: Vanni Casadei, Angelo Casali, Daniele Donati, Filippo Marsciani nel concerto “E si intrecciano nei canti le voci”, arricchito dall’accompagnamento dei musicisti: Marco Fantini al pianoforte, Ascanio Donati al basso, Andrea Mancini alla batteria e del gruppo musicali SwinGeneris con le voci di: Simonetta Ceccarini, Cinzia Piccioni, Giusy Fratta, Elisabetta Bellini, Rosanna Lidoni, Giuliano Zavattini, Luca Gori, Marco Frisoni. Il tutto con il supporto tecnico audio di Gianni Genestreti e la collaborazione tecnica audio/video/luci di Maurizio Boffa e Matteo Tamagnini.
Le canzoni hanno proposto le riflessioni musicali dei quattro cantautori legate all’esperienza cristiana incontrata, con la proposta di episodi del Vangelo o di esperienze vissute nella compagnia con cui si è condiviso il cammino personale di conversione. Nel finale è stata proposta la canzone del “Canto dell’addio”, così cara a don Peppino e a tutti coloro che hanno avuto la grazia di partecipare ai campeggi e alla colonia con lui, perché veniva cantata, attorno al falò, nell’ultimo giorno e le parole ci ricordano che: “E’ l’ora dell’addio, amici, è l’ora di partir il canto si fa triste che il partir è un po’ morir. Ma noi ci rivedremo ancor ci rivedremo un dì arrivederci allor, amici arrivederci un dì. “.
La serata sarà arricchita dalla mostra fotografica con immagini dedicate a don Peppino immerso nelle tante attività insieme alla sua comunità e alla recita della poesia dialettale declamata da Checco Guidi dedicata proprio a Don Peppino dal titolo: “Una vita at fedeltà” che ripercorrendo la vita di Don Peppino con questa conclusione: “ Utmamènt , t’un dé pòch bèl, / Don Peppino l’è ‘ndè in CéL, / e stè fàt che adè l’è mòrt / u c’j ha làs t’un grèn scunfòrt . . . / mo al savém perché a avém foida / cmè Cris-cén a avém da croida / che la vita, quèla voira / la n sparés quand e fa soira / mo l’ha cambia propia a dlà /e la dvènta Eternità! / Po’ cnusénd bèn Don Peppino, / già l’ha dmànd m’e’ Bon Pietrino / s’ui procura un bèl campèt, / e, s’us po’, chèch ragazèt, / pri dè at chélcc m’un bèl palòun . . . / e già l’ha avù la concesiòun. / “Mò la Juve tu tla scòrd . . .” / l’ha dét Pietro . . . “a sém d’acòrd???” / (traduzione: Recentemente, in un giorno funesto, don Peppino è salito al cielo,
e la notizia della sua morte ci ha lasciati in un grande sconforto . . . ma sappiamo, perché abbiamo la fede,
come cristiani dobbiamo credere che la vita, quella vera, non sparisce quando cala la sera ma cambia nell’aldilà e diventa Eternità! Poi, conoscendo bene don Peppino, già ha chiesto al Buon Pietro se gli procura un bel campetto, e, se è possibile, qualche giovane per dare due calci ad un pallone . . . e ha già avuto il permesso, “Ma la Juve te la dimentichi” ha detto Pietro “siamo d’accordo?”).
L’Evento era inserito nell’ambito delle iniziative del Progetto I Care Giubileo della Speranza 2025
promosso congiuntamente dal Centro Sociale S. Andrea e Giunta di Castello di Serravalle
Con la collaborazione della Diocesi San Marino-Montefeltro
In allegato Foto di Silvano Migani