San Marino. Sanità, compensi da 800 euro per una notte alimentano tensioni: dilaga il malcontento fra i medici che percepiscono meno.

Enrico Lazzari

Il malcontento avanza fra i medici dell’Ospedale di Stato. Alla base di queste nuove, ennesime tensioni interne all’ISS ci sarebbe il trattamento economico diverso riservato ai sanitari in servizio all’Ospedale di Stato, per incarichi più o meno simili.

Non è accettabile -riecheggia fra i sanitari sammarinesi- che i medici del reparto di Ostetricia e Ginecologia prendano il doppio di un medico di guardia territoriale che, nei festivi, percepisce 384 euro per 12 ore di servizio, quindi 32 euro all’ora”. Il riferimento è alla delibera ISS n.7 del 23 novembre e successiva rettifica del 30 novembre scorsi, nella quale si definisce in 800 euro a servizio, 66,67 euro all’ora, il compenso per il medico incaricato della guardia notturna nel reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale di Stato. Ne avevo parlato ampiamente la settimana scorsa (leggi qui) e l’interesse generato nell’opinione pubblica -al pari delle perplessità generate nei lettori- è stato alquanto alto.

Inoltre -si raccoglie negli stessi ambienti medici- la guardia medica territoriale, durante il suo servizio, si ritrova ad effettuare decine di prestazioni, ad assistere decine di pazienti… In ginecologia, con 150 parti all’anno, cosa mai faranno? Nulla…”. Il nulla è senza dubbio esagerato, ingeneroso e meramente frutto di una certa “rabbia” che appare sempre più palpabile nelle corsie dell’Ospedale e fra i sanitari in genere.

In anestesia, che sarà certo un settore importante -mi spiegava ieri un altro medico-, chi fa la guardia notturna percepisce appena il 10% in più della sua paga oraria diurna… Non è concepibile che ci siano medici pagati una cifra e altri medici, magari in incarichi meno faticosi e stressanti, che percepiscano il doppio o di più”.

Per correttezza di informazione, comunque, anche se ciò non muta i rapporto fra i diversi compensi, va evidenziato che sia gli 800 euro disposti in delibera che le altre remunerazioni citate sono intese al lordo di tasse e oneri vari. In realtà, al medico di Ostetricia e Ginecologia resterà in “tasca” meno degli 800 euro in questione e al medico di guardia territoriale meno dei 32 euro all’ora citati, essendo -come detto- il compenso lordo. E ciò per estrema chiarezza.

Dunque, come se l’eredità ricevuta dal suo predecessore (Roberto Ciavatta di Rete) non fosse abbastanza “pesante”, il nuovo Segretario di Stato alla Sanità, Mariella Mularoni (Pdcs), si ritrova una ennesima “patata bollente” in mano. Forse una delle più “bollenti” per le conseguenze che, in termini di serenità nell’ambiente di lavoro sanitario, potrebbe portare se non “raffreddata” in temi brevi. Perdipiù, tutte le problematiche ereditate, dovrà risolvere al fianco di chi -mi riferisco al Direttore Generale, Francesco Bevere– con le sue scelte aveva già a suo tempo alimentato in ambiente sanitario… Anzi, probabilmente, almeno parte di queste criticità ereditate sembrano non vedere lo stesso DG e le sue scelte alla loro base. Non è un caso che, ad esempio, uno dei contratti “criticati” -quello del Presidente nel neonato Nucleo di Valutazione, creato ai tempi del duo “Ciavatta-Bevere”, unitamente ad altri, secondo molti sanitari, non indispensabili organismi- sia stato rescisso di comune accordo fra le parti, o sia in procinto di esserlo (leggi qui).

E’ opportuno, mi chiedo -e si chiedono in tanti fra le corsie dell’Ospedale di Stato, oltre che in qualche banco del Consiglio Grande e Generale-, perpetrare una svolta nella politica sanitaria facendolo al fianco di chi era un vertice di quella politica che i problemi oggi da risolvere ha forse contribuito a generarli o, almeno, non li ha risolti nei tempi necessari? E’ opportuno, quindi, continuare a mantenere il Dg Bevere nel suo importante e delicato ruolo? Una domanda a cui sia la politica che la gestione politica della sanità sammarinese dovrà seriamente porsi…

Tornando al tema, il differenziale pesante fra compensi per incarichi lavorativi simili dei medici che genera malumori e tensioni fra gli stessi sanitari, non vi nascondo che non vorrei essere nei panni del Segretario di Stato competente, alle prese con la priorità di garantire anche in Ostetricia e Ginecologia il servizio di guardia notturna ma, al tempo stesso, nell’estrema difficoltà -dovuta a vecchi problemi mai risolti negli anni- di reperire il personale medico necessario oltre confine, non essendo disponibile nel “mercato del lavoro” interno.

Il “compenso” attraente, quindi, forse era realmente l’unica soluzione per evitare di lasciare le pazienti di Ostetricia e Ginecologia prive di assistenza interna durante la notte… Non so, non sono un tecnico. Sta di fatto che ora, in seguito a questa scelta, le problematiche, da una sono diventate due: alle criticità cronica del reperimento di personale medico necessario, talvolta indispensabile, si unisce un clima di sempre maggiore tensione fra i sanitari dell’ISS…

Enrico Lazzari