San Marino. Scontro Giustizia: Lonfernini pronto a tornare in Tribunale

C’è nell’ambito della giustizia uno scontro in atto che troppo banalmente il Segretario alla Giustizia Renzi ha voluto attribuire al clima di sospetto alimentato, a suo dire, dalle opposizioni. E’ la sintesi offerta dal consigliere del Pdcs Teodoro Lonfernini che nell’affidare al web il suo messaggio ha invitato la cittadinanza a difendersi dall’arroganza delle opinioni trancianti attraverso le voci sottili della riflessione che sono ridotte al silenzio.
“Con grande banalità – ha detto Lonfernini – Renzi dice che è in atto uno scontro sulla giustizia (è un anno e mezzo che le loro azioni ci fanno discutere sulla giustizia), io non so ancora quali siano le ragioni di fondo. Il Segretario Renzi dice che l’opposizione ha alimentato un clima di sospetto ma non è del tutto sincero perché il sottoscritto ha cercato di portare sane e concrete contestazioni. Si è cercato di gettare le nostre legittime contestazioni su una persona estremamente stimata dal sottoscritto come Guzzetta il quale ha semplicemente subito un vizio di forma generato dalla maggioranza che nel nominarlo non ha seguito l’iter previsto dalla legge. Il prof. Guzzetta si è molto risentito del dibattito che si è svolto in aula come ha scritto in una lettera indirizzata a tutti i consiglieri ma quel che vive lo vive per aver accettato l’incarico del quale vanno accettate anche le conseguenze. Il dirigente che viene nominato deve avere determinati requisiti stabiliti per legge tra i quali per esempio l’esperienza nell’ambito della direzione di strutture ed organi giudiziari, esperienza che deve essere precedente alla nomina, egli è ricchissimo di titoli, purtroppo egli non ha una esperienza precedente assimilata al nostro Tribunale. Questo vizio poteva magari essere sanato con la presentazione di una legge che seguisse un corretto iter”.
“E’ per questo – conclude Lonfernini – per capire se c’è qualcuno in questo Paese che può tirare per la giacchetta le leggi come gli pare che mi rivolgerò di nuovo alla magistratura. Del resto se alle nostre legittime domande nessuno in aula risponde, non c’è alternativa”.

Repubblica Sm