SAN MARINO SCRIVE ALL’OCSE

Il Governo scrive a Parigi, al Segretario generale dell’Ocse e si impegna ad adottare l’ultima versione dello standar dell’organizzazione e lo scambio di informazioni previsto dall’articolo 26, ma questo – precisa – nell’abito di convenzioni contro le doppie imposizioni che verranno negoziate. Non uno scambio automatico ma regolato da accordi precisi.
In vista del G20 del 2 aprile, a Londra, Svizzera, Belgio, Andorra e Liechtenste hanno dichiarato la loro disponibilità a rivedere le loro posizioni per scongiurare la ventilata black list dei paesi non collaborativi. “Niente di tutto questo – spiega il Governo sammarinese – ma solo una sorta di memorandum sugli impegni già assunti, i passi compiuti, quelli in divenire”. Il rischio di entrare nella possibile black list San Marino non l’ha mai sentito, dal momento che da tempo è inserito nell’elenco dei paesi collaborativi. “Niente – precisa il segretario Mularoni – ci fa pensare che la nostra posizione debba essere rivista”.
Già nel 2000 San Marino, con una lettera inviata sempre all’OCSE, aveva assicurato forme di collaborazione in campo amministrativo e fiscale. In questa nuova comunicazione, indirizzata al Segretario Generale Angel Gurrìa, si citano gli accordi sottoscritti con l’Unione Europea nel 2004; la riforma del sistema finanziario con la nascita di Banca Centrale; le normative adottate contro il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo; la costituzione dell’Agenzia di Informazione Finanziaria e l’Ufficio Centrale di Collegamento, pienamente operativo dal 2 aprile. Inoltre si cita la prossima sottoscrizione dell’accordo di cooperazione economica con l’Italia, e quello di collaborazione finanziaria. Impegni che, uniti all’adozione del modello OCSE 2005, dovranno mantenere per la Repubblica lo status di paese collaborativo.