San Marino. Sds Industria Fabio Righi: “Veloci verso la semplificazione normativa”

Il cambiamento alla Segreteria all’Industria è stato repentino e lo si può toccare con mano. Il nuovo segretario, Fabio Righi, non si lancia in spericolati annunci, quelli che in un recente passato non hanno trovato il benché minimo riscontro nella realtà, ma parla di fatti che saranno più eloquenti di tante parole. E qui è corsa contro il tempo viste le condizioni in cui versa il Paese e considerato che le soluzioni ai problemi e alle ferite inferte in questi anni non sono più procrastinabili.

Segretario, da chi sarà composto il suo staff?
“Ho individuato come segretario particolare Chiara Maiani e come direttore di dipartimento Massimo Cenci che prenderà servizio la prossima settimana. Non è stata invece ancora individuata la figura del responsabile di segreteria e vi sarà in seguito la richiesta di alcuni distacchi amministrativi anche se il criterio sarà quello di avere una struttura che sia la più snella possibile”.

All’orizzonte si profila una nuova impostazione rispetto alla sua segreteria?
“Sicuramente l’impostazione che è stata assunta fino ad oggi non è condivisibile. Se a livello teorico l’attuale impostazione poteva avere una logica per chi l’ha pensata, essa sul piano pratico ha dimostrato di non funzionare. Dunque l’impostazione andrà rivista da capo sebbene ciò non voglia dire che si tirerà un riga su tutto quanto o che ci sia l’intenzione di cancellare tutto il pregresso. Il problema è che la struttura non funziona e che non funziona soprattutto il rapporto con i liberi professionisti. I primi interventi sono quelli a livello strutturale, dobbiamo cercare di ricreare una struttura che permetta all’investitore di venire a San Marino”.

Che cosa c’è in cima alla lista delle priorità?
“Cercherò come prima cosa di attivare la delega alla semplificazione normativa che crea barriere all’ingresso degli investitori. Si tratterà di aprire un tavolo il prima possibile e orchestrare questo intervento con gli ordini professionali, le associazioni di categoria, i vari uffici. Ho già fissato degli appuntamenti per capire lo stato dall’arte e gettare subito le basi per le azioni che è necessario portare avanti”.

La prossima settimana sarà anche quella in cui incontrerete il Fondo monetario internazionale.
“Sì, è un appuntamento al quale ci stiamo preparando, sapevamo già informalmente che ci sarebbe stata questa visita, l’agenda prevede un incontro unico per segreteria all’industria e al lavoro il 24 gennaio. Per questa ragione stiamo organizzando incontri con tutti i dirigenti degli uffici, ci stiamo preparando. La delegazione del Fmi vorrà sapere le linee strategiche inerenti al comparto ma vorranno anche esaminare dei dati. Il grosso problema che abbiamo sempre individuato è l’effettiva mancanza di dati, il fatto che questi non solo siano carenti ma restino nascosti negli uffici quando invece è necessario elaborarli”.

La seduta consiliare della scorsa settimana è stata caratterizzata da discorsi spesso pronunciati a vuoto con l’intento di non arrivare a discutere un determinato comma. Che effetto le ha fatto vivere da dentro il Consiglio quel genere di situazione?
“Siamo rimasti sconcertati dalla situazione. Del resto fino a quando non si mette mano al regolamento e in assenza di un buon senso che non c’è stato, è difficile uscire da interventi fiume avvilenti dove non si fa altro che parlarsi addosso. Noi come Domani motus liberi abbiamo cercato di dare il buon esempio limitando al minimo i nostri interventi. Certo che siamo in democrazia, certo che occorre rispettare le posizioni di tutti, a me però piacciono i tre minuti del Parlamento europeo dove si può arrivare a 5 in determinati casi. Fa parte anche questo della semplificazione normativa, del risparmio dei costi”.

Olga Mattioli (Repubblica Sm)