Il debito pubblico preoccupa, e non poco, la frattura creatasi nell’ultima legislatura fra le forze politiche, ostacolo ad un dialogo sereno fra le parti del quale oggi che ce n’è più bisogno, non consente ulteriore perdita di tempo. La situazione economica in particolare e la necessità di una tregua e sociale e politica che ha subito un deterioramento in questa ultima parte di legislatura, una fra le più travagliate di questi ultimi decenni, fa pensare che la soluzione migliore per la Repubblica sia la formazione di un governo di unità nazionale e se qualcuno vuol seguitare a coltivare il proprio orticello pensando più a se stesso che non al “paese”, un governo di larga maggioranza che possa tranquillamente arrivare alla scadenza naturale della prossima legislatura. Sarebbe auspicabile che coloro che siederanno nel prossimo CGG, che si spera siano all’altezza del ruolo che gli compete e sappiano anteporre il bene della Repubblica a quello dei partiti che rappresentano possano trovare un modus vivendi per condividere un programma comune che abbia pochi ma significativi obbiettivi e soprattutto attuabili e non progetti che poi restano sulla carta. Son già troppi quelli che giacciono nei cassetti delle segreterie. Un governo o di unità nazionale o di grande maggioranza che ridia slancio all’economia, fiducia ai nostri giovani per il loro futuro e speranza a chi vuol venire ad investire in questi “quattro sassi”.(Lo Stradone)
