San Marino. Segreteria Interni: il grande valore delle piccole cose. A cominciare dal decreto contro il killer dei cani … di Alberto Forcellini

Le prime notizie sul cosiddetto killer dei cani risalgono al 2011, oltre 10 anni fa. Ci fu una strage al camping di Murata, e pochi giorni dopo, a pochi chilometri di distanza, furono buttate esche dentro giardini privati, uccidendo altre bestiole. La rabbia e lo sdegno di quei giorni non produssero niente di concreto. Paradossalmente, se l’autore del misfatto fosse stato individuato, non sarebbe stata possibile l’incriminazione per la mancanza di una specifica norma.

È chiaro e lampante che in questi casi non bastano i post su facebook per esprimere l’indignazione, il risentimento e la paura per il rischio che corrono i cani, compresi quelli che sono protetti dentro i giardini delle abitazioni. Ci voleva qualcosa di concreto e ci ha pensato il Segretario agli Interni Elena Tonnini, che ha proposto al Congresso di Stato un apposito decreto legge, che è stato poi approvato in Consiglio durante la scorsa sessione di marzo. Sembra una cosa minimale, peraltro passata abbastanza silenziosamente, eppure sono proprio i dettagli che fanno la differenza, anche nell’attività politica.

Nello specifico, il decreto 26 “Prevenzione da avvelenamento e norme per il contrasto al fenomeno dell’abbandono di esche e bocconi avvelenati” mette sotto accusa la presenza di veleni e sostanze tossiche sul territorio, in particolare sotto forma di esche o bocconi abbandonati, in quanto ciò costituisce un grave rischio per la salvaguardia e l’incolumità delle persone, degli animali e degli ecosistemi in maniera diretta e indiretta, attraverso la contaminazione ambientale. Viene dunque stabilito il divieto di preparare, miscelare, utilizzare, somministrare, abbandonare esche e bocconi contenenti sostanze nocive o tossiche, che possano causare reazioni patologiche e perfino la morte.

La norma stabilisce poi la procedura di intervento qualora venga rinvenuto un animale deceduto o sofferente e chi debba intervenire, perché la tempestività, anche in questi casi, è fondamentale ai fini della salvezza dell’animale. A questo punto, manca solo la modifica del Codice di Procedura Penale affinché venga prevista un’adeguata pena per il reato. A questo proposito è stato predisposto un Ordine del Giorno che dà mandato al Congresso di Stato, per il tramite dei Segretari di Stato per la Giustizia, gli Affari interni e per il Territorio, di predisporre un progetto di legge per aggiornare l’articolo 282-bis del Codice Penale.

Sappiamo già che il Segretario Elena Tonnini si farà parte attiva e pressante perché il pdl venga avanti in tempi brevi. Come del resto è stato fatto da lei stessa e dal suo staff per il famoso progetto di legge per l’interruzione volontaria di gravidanza. Una norma obbligatoria e vincolante, visto il risultato referendario dello scorso autunno, e comunque invisa a quelle forze politiche che hanno sempre dissentito dall’IVG. Bisogna saper navigare in mari tempestosi, di fronte a tali situazioni, e il confronto, la condivisione, la negoziazione, oltre che la perseveranza, sono state le armi usate per arrivare ad un risultato che il Collegio Garante ha giudicato conforme al quesito referendario votato dalla popolazione.

Ciò nonostante non sono mancate le critiche, da una parte e dall’altra. Quindi, altro lavoro dovrà essere portato avanti proprio in sede consiliare con emendamenti che comunque non potranno né snaturare, né aggiungere molto altro rispetto al quesito. Ma una volta segnata questa conquista, sicuramente ci sarà ancora del percorso da fare a livello di elaborazione legislativa.

L’attenzione ai problemi e il rispetto istituzionale, del resto, sono stati una costante di questa Segreteria Interni, che da due anni e mezzo, nonostante l’immenso lavoro per la gestione normativa della pandemia, ha affrontato una vera e propria rivoluzione in tema di riforma della Pubblica amministrazione. Le nuove procedure per i bandi di concorso, l’accorpamento degli uffici, il diritto di voto per i residenti in occasione delle amministrative, le procedure più snelle e trasparenti: sono solo piccoli esempi di un percorso per piccoli passi, ma ben determinato a realizzare obiettivi ambiziosi.

Talvolta viene criticata la sobrietà del Segretario agli Interni, forse proprio perché è molto diversa dai suoi predecessori, che preferivano l’immagine ai fatti. Un esempio di sobrietà, ma anche di grande caratura politica si è avuto quando il Sds Tonnini è intervenuta sull’incresciosa vicenda che ha coinvolto la Reggenza. Il primo pensiero è stato per le donne vittime di violenza, verso le quali l’attenzione si è tramutata in questi anni in tutta una serie di strumenti in grado di aiutarle nel momento della maggiore difficoltà, ma anche di tutelarle a livello normativo e di servizi sociosanitari. Poi il riferimento all’attualità.

“Ogni volta che le istituzioni vengono colpite è una ferita grave – ha detto – ma è molto importante come ci si prende cura di questa ferita: se come Paese saremo capaci di non essere omertosi, tutelando tutte le persone coinvolte, avremo assolto al nostro compito”.

Le istituzioni, forse è bene ricordarlo, non sono rappresentate solo dalla Reggenza, ma anche dal Consiglio. In entrambe le situazioni non può essere alimentata, né tollerata, l’omertà. Come invece sta avvenendo con il caso Matteo Ciacci. Per la Reggenza ci sono regole ancora più stringenti rispetto ad un Consigliere, ma questo non significa mettere il bavaglio a nessuno. La chiarezza verrà fatta. Speriamo in tutti i casi di vittime di molestie.

Tutto questo, detto da un politico donna, con equilibrio e chiarezza, ha valore non solo per quanto riguarda le vicende di Palazzo, ma per tutte le donne.

a/f