“Confermati i piani per l’aviosuperficie di Torraccia che sarà asfaltata garantendo maggiore sicurezza, ma senza eccedere nella lunghezza…”. Un po’ come quella madre che, all’amica che le chiedeva se fosse vero che la sua giovane figlioletta fosse incinta, rispondeva “sì, ma non molto!”.
“Non sarà un governo politico -aveva dichiarato Giuseppe Morganti, capogruppo consigliare di Libera, qualche giorno fa-, ma sarà un governo di programma”. Sarà, invece, un governo di compromesso. E la conferma è nelle dichiarazioni che lo stesso Morganti ha rilasciato alla Tv di Stato, sia relativamente all’aviosuperficie di Torraccia -sarà asfaltata ma, al contrario di quanto previsto dal progetto originario, non sarà allungata-, sia relativamente al progetto Alpitour all’ex Tiro a Volo del precedente governo o di valorizzazione del verde pubblico nella stessa area di Murata come avrebbe voluto Libera. L’area resterà tale e quale a come è oggi, senza nessuna valorizzazione del verde né una nuova struttura ricettiva turistica, non essendo possibile un compromesso fra le due posizioni diametralmente opposte.
La cosa mi preoccupa, non tanto per le due questioni in sé, aviosuperficie ed ex tiro a volo, ma perché il prevedibile e previsto “integralismo-green” dell’ala più estrema di Libera potrebbe ridimensionare fortemente gli effetti positivi, in termini di sviluppo economico, dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, che da solo, senza precisi interventi capaci di rafforzare i benefici derivanti dall’integrazione del Titano nel mercato europeo, determinerebbe ricadute limitate.
Così, se il nemico “numero uno” di San Marino e dei sammarinesi, fino a ieri, era la famigerata “cricca” che ruotava attorno a Banca CIS, da domani il nuovo “nemico” da sconfiggere sembra già ora essere l’integralismo “verde” di -fortunatamente pochi- “nazi-green” biancazzurri.
Fermiamoci un attimo ad osservare la foto sotto, una visione satellitare (tratta da Google Map) della Repubblica di San Marino…
Chiunque può facilmente verificare che il colore dominante non sia né il rosso dei tetti, né il grigio del cemento o dell’asfalto. Il 90% dei 64 chilometri quadrati del territorio sono verde o calanchi… Qualcuno può spiegarmi che impatto “devastante” sull’ambiente potrebbe avere un chilometro di asfalto in più a Torraccia? E qualcuno potrebbe spiegarmi che impatto “devastante” sull’ambiente potrebbe avere un albergo in più a Murata?
Eppure, il Titano resta uno dei pochi stati al mondo senza una struttura ricettiva a 5 o più stelle! Uno dei pochi stati -se non l’unico- al mondo irraggiungibile senza doversi sottoporre ai controlli della dogana di un altro stato… Perchè? Perché non si vuole allungare per quanto necessario la pista di atterraggio di Torraccia, così da permettere l’atterraggio anche ad aeroplanini non di “carta”, né si vuole sacrificare allo sviluppo (che, si ricordi, specie in una piccola comunità come quella sammarinese, genera ricadute in termini di benessere sui cittadini) un metro quadro di verde dell’ex Tiro a Volo di Murata.
Due esempi… Nulla più. Due esempi su progetti importanti, seppure non “chiave” -del resto, chi cerca un albergo a 5 stelle lo può serenamente trovare oltre confine!-, che, comunque, rendono palese l’aria che tira a Palazzo e fanno temere che, in fondo, se questo governo dei 44 non diventasse dei 37 o 38 in tempi brevi -e, perdendo la “zavorra” della sinistra post-massimalista di Libera potrebbe poi trasformarsi in un esecutivo politico a tutti gli effetti, peraltro alquanto coeso- l’integralismo green potrebbe bloccare la crescita economica del Paese e compromettere almeno ampia parte dell’effetto positivo derivante dall’entrata a regime dell’Accordo di Associazione con l’Ue…
Del resto, se è vero che la sensibilità ambientale è ormai un valore radicato anche nelle componenti più liberali della società e della politica, è altrettanto vero che quando questa sensibilità si trasforma in irrazionalità o addirittura -mi si permetta il termine- “nazismo” green, la coesistenza fra queste componenti massimaliste e le altre liberali è possibile soltanto sacrificando, sull’altare della “poltrona” -oggi la chiamano “stabilità”-, lo sviluppo economico di un paese e quindi il benessere dei suoi cittadini…
Enrico Lazzari