San Marino. Si voleva distruggere il sistema?

Marco Gatti (Pdcs): “A parte la distruzione di tutte le ricchezze cha ha il Paese non vedo alcun progetto di sviluppo. Abbiamo sentito molti inglesismi (hub, pivot etc) ma la sintesi sul sistema bancario è stata la sua distruzione. Come fanno gli investitori a venire se non stanno bene le nostre banche? Se si volevano favorire gli investimenti si sarebbero dovute creare le condizioni”

Ieri in aula consiliare durante il comma comunicazioni alcuni membri di maggioranza hanno preso la parola per elencare quanto fatto in questi due mesi di legislatura tentando di dare la misura di come si sarebbe agito per rilanciare lo sviluppo. Ai pochi che hanno parlato dalla maggioranza hanno risposto in tanti dalle la dell’opposizione. In particolare il consigliere del Pdcs Marco Gatti è così intervenuto: “A parte la distruzione di tutte le ricchezze cha ha il Paese non vedo alcun progetto di sviluppo. Abbiamo sentito molti inglesismi (hub, pivot etc) ma la sintesi sul sistema bancario è stata la sua distruzione. Come fanno gli investitori a venire se non stanno bene le nostre banche? Se si volevano favorire gli investimenti si sarebbero dovute creare le condizioni. Oppure pensate che si debba intendere per sviluppo le riforme di castrazione che avete proposto? Da un lato abbiamo i tagli alle pensioni, agli stipendi, l’aumento delle tasse e poi dall’altra parte si regalano gli Npl. Il problema è che non sono stati letti i documenti. Se fossero stati letti quei documenti si sarebbe certamente notato come la società Aram, l’ultima incaricata per la valutazione degli Npl, abbia messo nero su bianco che il prezzo sarebbe stato sì congruo ma rispetto alle aspettative degli investatori!

Per Confuorti quando ne denunciavamo l’esistenza ci avete derisi. E ora non è sufficiente che il segretario Renzi dica che le cose sarebbero andate diversamente se ci aveste dato ascolto. Così è andata anche su Asset Banca, nessuno a suo tempo aveva letto il fascicolo perché altrimenti si sarebbe accorto che non c’erano gli elementi per un commissariamento. E ora assistiamo a un media che cerca di smontare ciò che è stato scritto nell’ordinanza di Morsiani dando notizia di sciocchezze amministrative che altro non servono che a delegittimare le carte giudiziarie agli occhi dell’opinione pubblica. Per non parlare poi degli interventi di Carisp e dello stato in cui versa per risolvere il quale ora si vorrebbe mettere in dif coltà un’altra banca, Bsm”.

Che quel che manca è un progetto di sviluppo lo ha voluto ribadire con forza anche il consigliere del Ps Alessandro Mancini: “Tanti colleghi di maggioranza si sono cancellati e non hanno parlato perché evidentemente l’ordine di scuderia era quello di dar conto di quanto fatto per il Paese in questi 22 mesi e presto l’argomento si è esaurito. Ci fosse stato da elencare i danni saremmo rimasti a parlare no a domani.

E non c’è da aspettarsi che alle dichiarazioni di un cambio di passo seguano i fatti. Ap non cambia, è da 12 anni al governo, ne ha passati credo quattro e non è mai cambiato nulla. Si sono volute archiviare in sordina le dimissioni dell’ex segretario Celli che certamente era un problema ma ce ne sono molti altri.

Ad esempio il Segretario Renzi che va a dire a mezzo mondo che ci servono 300 milioni ma poi con noi non parla. Segno che c’è grande confusione e forse è bene che perché le idee possano essere chiarite ci si vada a chiudere per un po’ in un convento”.

La RepubblicaSM