San Marino. Sistema fognario e ditte “biricchine”, scatta l’interpellanza del movimento Rete

E’ di poco tempo fa il comunicato a firma dell’AASS e delle Segreterie di Stato per il Territorio e per il Turismo (con delega all’AASS) relativo al processo di ammodernamento delle infrastrutture. L’obiettivo, secondo loro, è quello di rendere San Marino meno dipendente dall’esterno per quanto riguarda anche le risorse idriche.
Così, riproponendo gli stessi impegni di cui da anni si sente parlare, si tira di nuovo fuori dal cilindro il completamento del rilevamento della rete fognaria (iniziato già nel 2012) e la depurazione delle acque, con la realizzazione di impianti che, a detta del direttore dell’AASS Emanuele Valli “consentiranno di diminuire, grazie alla depurazione, il carico di reflui inquinanti provenienti soprattutto da impianti industriali, consentendo quindi il versamento di acque depurate”. Il tutto per diminuire gli oneri che San Marino paga ad Hera (2 milioni e mezzo solo nel 2013) e per prevenire eventuali contenziosi con i territori limitrofi. “Lo sviluppo del Paese si basa anche sull’ammodernamento delle infrastrutture e sulle nuove tecnologie” ci hanno detto.
Eppure da tempo (attraverso un Decreto del 2004, riconfermato dal Codice Ambientale del 2012) era stato stilato un elenco delle attività a cui Valli fa riferimento (lavanderie industriali, cartiere, ditte produttrici di prodotti chimici…) e che avevano, già nel 2004, particolari obblighi in materia di gestione delle acque reflue. Quali erano questi obblighi? Ad esempio quello di installare proprio quelle infrastrutture e tecnologie di cui oggi i Segretari di Stato parlano con tanto entusiasmo, facendole apparire come una novità. La differenza è che per legge gli impianti per misurare la portata e la qualità delle acque usate da queste aziende avrebbero dovuto essere installati dalle aziende stesse, a proprie spese, con tanto di sanzioni e revoche di autorizzazioni qualora non se ne fossero dotate, mentre ora queste analisi diventano ulteriori costi che ricadono sullo Stato.
Se dal 2004 ad oggi queste aziende non si sono munite di questi impianti, chi ne ha pagato i costi?
Perché Hera minaccia di innalzare i costi di depurazione (se non lo ha già fatto)? Forse non è un caso che i Segretari si preoccupino di “eventuali contenziosi con i territori limitrofi”.
Parlano degli impegni conferiti all’AASS, ma poi vediamo che l’AASS non si risparmia quando è ora di affidarsi alle “necessarie collaborazioni e specifiche competenze anche esterne”. Sarà stato fatto un bando pubblico per la scelta di queste consulenze? E quanto ci costano?
Se per “risparmiare” sui costi di depurazione, dobbiamo sborsare imprecisate cifre ad anonimi consulenti (anonimi per noi, ma forse ben noti a chi li sceglie), non si tratta in fondo solo di uno spostamento di costi, dalla depurazione alle consulenze? Viene anche naturale chiedersi se valga la pena continuare a pagare i nostri dirigenti se, ogni volta che c’è un lavoro da fare, non abbiamo le dovute “competenze” e c’è bisogno di rivolgersi altrove, con ulteriore esborso di denaro pubblico. Il paese dei paradossi continua a far ricadere sulla cittadinanza i costi di depurazione che paghiamo ad Hera per le acque di alcune aziende sammarinesi notoriamente inquinanti. E tutto questo viene fatto passare come “ammodernamento e tecnologie”, senza dire che ora quei costi per analizzare la quantità e qualità dei loro scarichi, che avrebbero dovuto fare a spese loro, ricadranno, guarda caso, sui soliti cittadini.
Ma, cosa ancora più grave, contemporaneamente stanno chiudendo tutte quelle aziende che, invece, hanno rispettato da subito il decreto del 2004. Aziende che erano già attente a questi aspetti e avevano installato a proprie spese sistemi di depurazione e di riciclo delle acque.
E’ curioso come questo governo immobile si diletti a mostrarsi lungimirante quando la lungimiranza vera, quegli degli imprenditori che la legge l’hanno sempre rispettata, viene punita anziché premiata da un sistema che, evidentemente, non intende favorire i reali ammodernamenti ma tende ancora a incentivare quell’assistenzialismo ormai insostenibile per il bilancio dello Stato.

Movimento RETE
Consigliere indipendente Luca Lazzari

INTERPELLANZA SU SISTEMA FOGNARIO E UTENZE INDUSTRIALI

Con riferimento al comunicato stampa dello scorso 5 agosto 2014 a firma dai segretari di stato Teodoro Lonfernini e Antonella Mularoni e del direttore dell’AASS Emanuele Valli avente ad oggetto il sistema fognario e la depurazione delle acque.

Valutato l’elevato costo per il conferimento dei reflui ai punti di raccolta italiani, che ammonta, così come riportato nel comunicato di cui sopra, a 2milioni e mezzo di euro nel solo 2013.

Considerata la delibera in materia tariffaria dell’Autorità di regolazione per i servizi pubblici e l’energia n.3/2014 del 05/06/2014 – in vigore a far data dal 1 novembre 2014 – e l’articolo 85 del Codice Ambientale in cui si stabilisce che “le acque costituiscono una risorsa che va tutelata e utilizzata secondo criteri di solidarietà, salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale”.

Considerata la comunicazione dell’AASS al governo del 14 marzo 2011, in cui si segnala un possibile incremento delle tariffe di depurazione applicate da Hera a meno che prima del rinnovo della convezione sottoscritta il 3 novembre 1989 (e già in regime di proroga) non intervenga una azione regolatrice che porti le utenze industriali a normalizzare il proprio refluo prima dell’immissione in fognatura.

Considerato l’obbligo d’installazione di campionatori automatici e di misuratori di portata per attività quali lavanderie industriali, cartiere, eccetera – così come previsto dal Decreto 25/2004 e dall’articolo 97 del D.D. 44/2012.

Considerato altresì l’articolo 78 del D.D. 27 aprile 2012 n.44 “Codice ambientale”.

Si interroga il governo per conoscere:

• Se ad oggi la Lavanderia Sammarinese, la Cartiera Ciacci, e le altre attività oggetto dell’Allegato K al D.D. 44/2012 abbiano adempiuto agli obblighi previsti dagli artt. 97 e 100 del decreto stesso, tra cui l’installazione del misuratore di portata allo scarico nel caso di aziende che abbiano captazioni diverse dal pubblico acquedotto (come nel caso della Cartiera Ciacci, che capta acque dal Marecchia) e l’analisi periodiche delle proprie acque reflue allo scopo di tutela delle acque e di regolare immissione nella rete fognaria.
• In caso di risposta negativa, i motivi di tale inadempienza e se si sia inteso imporre dei precisi termini temporali alle aziende in oggetto entro cui regolarizzare la propria posizione.
Da quanto tempo gli enti e le commissioni preposte siano a conoscenza di tali inadempienze.
Se siano state applicate sanzioni oppure sia stata valutata la decadenza dell’autorizzazione allo scarico dei reflui, secondo l’articolo 99 del D.D. 44/2012 ai commi 3 e 4, e con quali motivazioni e risultati.
• A quanto ammonti il danno economico subito dallo Stato per il protrarsi negli anni delle situazioni contra legem.
• Se l’AASS esegua a proprio carico le analisi sui reflui delle attività oggetto dell’Allegato K al D.D. 44/2012, e il costo di tale servizio. Si chiede copia dei parametri di qualità e quantità e se si intenda pubblicarne i dati.
• Se è vero che ci sia stato un incremento delle tariffe di depurazione da parte di Hera. In caso affermativo, se si ritenga che tale incremento sia assoggettabile al comportamento inadempiente di alcune specifiche industrie sammarinesi e in caso affermativo, quali.
• A quale tassazione di concessione sia sottoposta la Cartiera da parte del Congresso di Stato per captazione di acqua dal Marecchia secondo l’articolo 86 comma 2 del D.D. 44/2012. Si chiede copia della Convenzione.
• Quali sono i soggetti cui si fa riferimento con la proposizione “le necessarie collaborazioni e specifiche competenze anche esterne” contenuta nel comunicato stampa di cui sopra.
• Chi e secondo quali modalità abbia assegnato tale incarico, se con gara d’appalto o licitazione privata, e quali siano i soggetti interpellati. In ogni caso si chiede copia del contratto, degli ordinativi e documentazione relativa.
• Quali siano gli importi assegnati e/o stanziati per il completamento del rilievo della rete fognaria.
• Quali siano le zone oggetto delle rilevazioni, quali zone sono state già mappate e quali ancora no, ed i relativi costi.
• Quali sono le zone ed i punti in cui saranno installati gli impianti di depurazione, la tipologia, l’impatto ambientale, e la portata di refluo;
• Quali sono le zone in cui non è stata ancora realizzata la separazione fra acque chiare ed acque scure, quali invece lo sono già, quali i tempi, con relativi programmi per il completamento della separazione totale di tutta la rete;
• Si richiede copia del piano di gestione e tutela delle acque elaborato dall’AASS a seguito degli articoli 93 e 94 del DD 44/2012.

Si richiede risposta scritta
I Consiglieri

Elena Tonnini

Luca Lazzari