San Marino. Sondaggio La Tribuna. Liberalizzare le droghe leggere: il “Sì” vince con percentuali bulgare

sondaggioBuona la prima. Il primo sondaggio on-line di Tribuna è stato un successo. Sono centinaia i sammarinesi che hanno aderito, merito probabilmente dell’argomento, molto caldo e sentito soprattutto fra i giovani. Il quesito, lo si ricorda, era il seguente: “Sei a favore della legalizzazione delle droghe leggere a San Marino?”. Come potete leggere qui sopra nello screenshot realizzato dal nostro sito “www.latribuna.sm” la percentuale dei “Sì” è letteralmente bulgara: sono l’81,33% del totale. Questo sondaggio non ha, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di una rilevazione aperta a tutti, non basata su un campione elaborato scientificamente. Ha quindi l’unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione su un tema di attualità. Fatta questa doverosa premessa il campione e il risultato sono talmente ampi che sarebbe il caso di cominciare a ragionare seriamente sull’argomento. Nei giorni scorsi il Consiglio ha approvato a maggioranza una delle istanze d’Arengo più attese, la numero 8, presentata dal gruppo di cittadini “La nuova primavera di San Marino”, intitolata “Per la legalizzazione delle sostanze psicotrope per uso terapeutico”. Di lì ne è scaturito un dibattito ancora più esteso, tra chi vorrebbe la legalizzazione delle droghe leggere sul Titano, magari utilizzando gli introiti per azzerare le tasse e chi invece è assolutamente contrario a questa possibilità.

Sono numerosi i sammarinesi che hanno espresso la propria idea e c’è anche chi è andato oltre motivando, via email, il proprio sostegno alla legalizzazione della cannabis: “Si otterrebbe un triplice effetto. In primo luogo si colpirebbe al cuore la criminalità, che non potrà più lucrare su una attività che da illegale diverrebbe legale. Poi lo Stato introiterebbe letteralmente decine di migliaia di euro potendo così ridurre o azzerare le tasse. Infine ci sarebbe un controllo sanitario sulla qualità della droga leggera che si andrebbe a consumare. Posti di lavoro insomma e meno sommerso. Senza contare che si prenderebbe atto di una realtà esistente sanandola, invece che fare ipocritamente finta di nulla”.

Sull’argomento al momento si registra il duro scontro tra Roberto Ciavatta di Rete e William Giardi della Dc. Il primo molto più propenso alla legalizzazione della cannabis non solo per uso terapeutico, mentre il secondo assolutamente contrario.

Giardi ha perfino proposto che “a spese di ognuno di noi, i 60 consiglieri si sottopongano ad analisi del capello”, per scoprire se fanno uso di sostanze proibite. Così invece il consigliere di Rete Roberto Ciavatta ha commentato l’approvazione dell’istanza: “Sono stato contento che sia stata portata quella istanza, così almeno anche sul Titano si inizia a parlare di cannabis visto che fino a oggi è stato un tabù. Ovviamente i tempi per la legalizzazione della marijuana a San Marino non sono affatto maturi. Personalmente io sarei assolutamente favorevole, seguendo le esperienze di legalizzazione dei Paesi che l’hanno già fatto come ad esempio in alcuni Stati degli Usa e l’Olanda, che in qualche maniera sono un esempio che smentiscono tutte le polemiche e le critiche sollevate dai conservatori più beceri. Fino ad oggi la marijuana, pur essendo sempre stata vietata, è stata comunque usata da migliaia di persone, come succedeva in America con l’alcol durante il proibizionismo”.

La Tribuna