Il peggior governo degli ultimi cent’anni, sorretto da una maggioranza fittizia nata dalle alchimie di una legge elettorale assurda ed abitata da ectoplasmi entrati in Consiglio con venti preferenze, circondato da staff improvvisati ed inadeguati, incapace di avvertire l’esigenza di unire tutte le componenti della società sammarinese per fare squadra e superare un momento difficile ed inaugurare un nuovo inizio, ma piuttosto chiuso in un settarismo arrogante, dedito come in passato e più del passato all’occupazione del potere e all’uso dei soliti mezzi per garantire consenso vale a dire clientelismo, capace di difendere pervicacemente gli interessi di pochi padrini a danno dell’intera collettività e con collusioni difficilmente disinteressate che – si spera – la magistratura dimostrerà, assicurando alla Giustizia i responsabili di questa triste stagione che è riuscita a riabilitare involontariamente anche i mariuoli del passato.
Gli elementi di una crisi definitiva ci sono tutti e le si colgono anche nei piccoli dettagli.
Mi raccontavano di una riunione indetta dal Segretario agli affari Esteri (risultato di due anni di Governo = zero ed è il meglio della squadra) pomposamente intitolata “il sistema Liechenstein” e a cui erano stati invitati i vari segretari di stato e rappresentanti politici ed imprenditoriali, è andata quasi deserta.
A me è venuto il dubbio che la causa non sia nel fatto che tutti sentono aria di crisi ed è meglio abbandonare la nave, ma che il titolo dell’incontro fosse sbagliato. Data la situazione, una conferenza sul tema “il sistema Venezuela” sarebbe stato sicuramente più vicino alla nostra attuale realtà.
Ma purtroppo c’è poco da ridere, si spera comunque che la caduta dello Sgoverno almeno aprirà una fase nuova in cui tutti potremo rimboccarci le maniche e ricostruire una comunità solidale e libera. Ci sarà molto da fare ma avremo l’opportunità di provare a far nascere una comunità di nuovo credibile, poggiata sulla sua tradizione ma aperta al futuro e parte di una Europa Unita di cui potrebbe essere un esempio di specificità e di integrazione: San Marino giardino d’Europa per noi ma soprattutto per i nostri giovani.
Intanto ci dovremo arrabattare con le conseguenze delle patrimoniali, con l’aumento di tasse e balzelli, con il taglio delle pensioni, con le macerie che due anni di incompetenza ed ideologismi tardo comunisti hanno determinato un po’ ovunque e specie nell’ISS dove sono stati capaci di azzoppare il principale strumento di identità sammarinese e di walfare state. ci tornerò con più dettaglio in un prossimo articolo. oggi voglio solo commentare una delle tante assurdità introdotte da questa direzione. il famoso CUP.
Tutti ne hanno fatto esperienza negativa e ne sono insoddisfatti anche i colleghi.
In Italia il CENTRO UNICO PRENOTAZIONE (CUP) nasce in aziende sanitarie e distretti dedicate a centinaia di migliaia di cittadini su territori vasti che hanno molti servizi al fine di garantire all’utente il primo posto disponibile per una visita, un esame diagnostico ecc. nel pubblico o nel privato accreditato. per esempio nel distretto di Rimini dell’area vasta, una visita cardio- logica potrebbe avere 60 giorni di attesa a Rimini, ma solo 25 a Santarcangelo e solo 7 a Novafeltria. il primo posto disponibile è Novafeltria e li viene prenotato l’utente.
Con questo sistema si utilizzano al meglio le risorse e si danno appuntamenti in tempi più brevi. il CUP ha uffici nella ASL, ma anche in servizi periferici, farmacie, super- mercati ecc. Infine, molto importante per grandi realtà con grandi numeri e servizi, il sistema usa un unico linguaggio informatico utile per i controlli e la raccolta di dati statistici ed epidemiologici. Da noi tutto questo c’era già. L’informatizzazione del nostra sistema sanitario è avvenuta nei primi anni novanta ed ha unificato tutto il sistema sanitario che da ogni servizio, ambulatorio ,reparto, farmacia, ufficio, lavora con lo stesso sistema. Inoltre da noi non esistono più servizi dello stesso tipo: una sola radiologia, un solo laboratorio, una sola oculistica ecc. Perciò esiste una sola agenda per ogni singolo servizio.
Fino alla assurda introduzione del CUP, se ad esempio un cittadino andava dal suo medico e questo gli prescriveva una visita specialistica, contemporaneamente ed in pochi secondi era perfettamente in grado di dargli l’appuntamento ad esclusione di alcuni esami di secondo livello e poco altro. Rapidità, nessuna perdita di tempo, zero spostamenti.
Ora No. La stessa visita deve essere prenotata telefonicamente al CUP. Per parlare con il CUP bisogna munirsi di pazienza infinita dato il telefono sempre occupato, gli impiegati non sono sanitari e non sanno e non possono valutare la specificità della richiesta ed il suo adeguato inserimento in agenda. i tempi di attesa ovviamente non sono diminuniti anzi con i disservizi tante volte segnalati, si sono ulteriormente allungati.
Se si deve prenotare un esame radiologico, la segreteria della radiologia risponde al telefono solo in una fascia oraria ristretta, altra attesa lunghissima al telefono per non perdere la priorità acquisita e per scoprire che una lastra non si può prenotare per telefono ma bisogna andare di persona. Quindi altro tempo, richiesta di permesso se si è dipendenti, utilizzo del parcheggio costi diretti ed indiretti ecc. Diversi colleghi mi dicono che inoltre c’è una grande confusione e che continuamente vengono cambiate le modalità d’accesso (probabilmente per la segnalazione continua di disservizi ) senza comunicarle ai servizi e quindi con i pazienti imbufaliti che se la prendono con il personale. Sbagliato! Se la devano prendere con una Direzione assolutamente inadeguata, non a conoscenza di come funzionava il nostro microsistema, essendo stata paracadutata li per “meriti” politici locali o per servaggio verso politici italiani, magari di LEU, il partitino di Bersani che attualmente conta come il due di coppe quando comanda bastoni e quindi sicuramente non ci può aiutare in cambio di qualche favore ricevuto. Capito…
Dario Manzaroli