San Marino. Stabilità e riforme, ecco le sfide del post voto: parla Marco Gatti (Dc) (l’intervista di David Oddone)

Intervista al Segretario uscente alle Finanze e candidato Dc, Marco Gatti.

Segretario Gatti, per le riforme servono numeri importanti: come pensate di reperirli? Quale sarà lo scenario post-voto?

“Indipendentemente dalle riforme abbiamo scoperto come la stabilità politica sia un valore fondamentale per raggiungere gli obbiettivi ed accrescere la credibilità del sistema paese e, per la stabilità politica, sono importanti i numeri ma anche linee programmatiche condivise. Nessuno ha la sfera di cristallo, ma sono confidente in un buon risultato del Pdcs e questo accresce la nostra responsabilità nel trovare una sintesi con le altre forze politiche che concorrono a questa tornata elettorale. Il voto dei cittadini sarà, come sempre, indicativo delle aspettative del Paese”.

 

Che sensazioni ha sulla campagna elettorale? Che accadrebbe se la Dc finisse all’opposizione?

“Come anticipato sono confidente in un buon risultato del Pdcs, anche in ragione della qualità del lavoro che abbiamo dimostrato in questa legislatura. Difficile invece intuire come si esprimerà il corpo elettorale rispetto agli altri partiti che, per ragioni diverse, hanno fatto scelte politiche e di posizionamento forse più ideologiche che di contenuto. Cosa accadrebbe se la Dc finisse all’opposizione? È abbastanza scontato stante che non vedo grandi novità, rispetto al passato, nei candidati degli altri partiti, così che è possibile solo una alternativa alla Dc con un governo di Adesso.sm 2.0”.

 

Parliamo degli “ecomostri”. Ciacci, Libera, propone che in caso di vendita degli immobili in territorio per edilizia popolare, la svalutazione a bilancio possa avvenire in più anni, evitando criticità patrimoniali alle banche. È una soluzione percorribile?

“L’impatto delle svalutazioni degli immobili sul bilancio delle banche è solo uno degli elementi di criticità; la presenza di immobili in pancia alle banche impatta infatti anche sulla loro liquidità, la loro reddittività e sulla possibilità di entrare nel mercato unico europeo; difficile, pertanto, dire se sia una soluzione percorribile o meno senza un’analisi approfondita ma è sicuramente un tema da affrontare con priorità”.

 

Che ne pensa della settimana corta in alcuni ambiti? E del potenziamento dello smartworking, incentivi al part-time per le mamme, investimenti per sostenere asili nido, congedi e centri estivi? Provvedimenti concretamente attuabili?

“A mio avviso la lotta contro la denatalità è la vera sfida per molti paesi, compreso il nostro. Un paese che non registra nuove nascite non ha un futuro. Il tema trova sicuramente le sue origini nel cambiamento culturale ed abitudinale della società moderna ed i punti che ha toccato, se ben sviluppati, potrebbero aiutare a contrastare il fenomeno. Trattandosi però di un fenomeno sociale e culturale non possiamo pensare di risolverlo calandolo dall’alto ma ricercando una collaborazione ed un dialogo con la cittadinanza che quotidianamente si impegna nel sociale con spirito di servizio”.

 

Come fare nella pratica per ridurre il debito? È possibile trasformarlo in debito interno?

“Il debito si riduce solo se si è capaci di ottenere degli avanzi di bilancio e questi si devono ottenere aumentando la base imponibile con la crescita delle imprese, in numero e volume d’affari. Trasformare il debito estero in debito interno non diminuisce il debito ma impatta sulla liquidità dell’intero paese. Senza aver prima creato le condizioni di rendere liquidi i titoli interni la trasformazione è un suicidio economico e finanziario per lo Stato e per il sistema finanziario e ci farebbe tornare alla situazione del 2019 del governo di Adesso.sm. Per questa ragione abbiamo lavorato in questi mesi per assicurarci la possibilità di collocare, possibilmente entro l’anno, i titoli interni nel mercato secondario italiano e per il futuro stiamo studiando la possibilità e la sostenibilità di sviluppare una borsa basata sulla tecnologia blockchain per un mercato di Titoli di Stato tokenizzati”.

 

Veniamo alla sanità. Libera chiede a gran voce la più assoluta discontinuità con la passata legislatura. È d’accordo?

“In un sistema sanitario in cui lo Stato investe circa 90milioni all’anno credo che si debba pretendere di più e questo è condiviso anche con il segretario Mularoni. Non è solo un problema di continuità o discontinuità con il passato, dove peraltro non ricordo soddisfazione nella gestione 2017-2019, ma a mio avviso occorre ripensare il modello che va quantomeno aggiornato rispetto ai cambiamenti che da molti anni sono intervenuti nel sistema. Con tutti i soldi che investiamo non posso concepire che vi siano attese nelle prestazioni quando poi dallo stesso professionista è possibile chiedere una visita privata sodisfatta in pochissimo tempo. Sono certo sia possibile organizzare un modello innovativo che possa garantire soddisfazione al paziente ed al professionista”.

 

Ne è passata di acqua sotto i ponti e il Paese è ormai votato alla trasparenza. La recente “promozione” del Moneyval lo certifica. Soddisfatto?

“Nel 2008 il Paese è entrato in procedura rafforzata oggi il Presidente del Moneyval è un sammarinese, il dott. Nicola Muccioli, ed alla fine di questo round di valutazione San Marino è risultato tra i migliori paesi non solo in termini di conformità delle normative interne rispetto agli standard internazionali ma anche e soprattutto sull’efficacia delle misure adottate. Le modifiche introdotte ultimamente sono state indirizzate da una parte ad accogliere le indicazioni Moneyval ma anche nel ricercare un sistema sanzionatorio che garantisca la proporzionalità sulle violazioni, correggendo anche gli eccessi introdotti sin dalle prime norme. La valutazione positiva del Moneyval è uno strumento utile anche alla promozione di investimenti in Repubblica da parte di imprenditori seri e professionali. I risultati positivi in sede internazionale sono inoltre utili per meglio strutturare i rapporti tra le istituzioni di San Marino e quelle dell’Unione Europea, in quanto danno maggiore credibilità alle azioni compiute in tutti questi anni. Sono soddisfatto ma lo sarò ancor di più quando la collaborazione tra l’Autorità ed i soggetti designati sarà cresciuta al punto che gli stessi non si percepiscano come controparti ma come unica parte che funge da barriera a protezione della nostra economia. Pertanto, quello su cui insistere, anche nel prossimo futuro, è rafforzare la collaborazione, sotto diverse forme, tra autorità e soggetti designati”.

 

Campagna elettorale e veleni. È possibile chiudere col passato e guardare avanti?

“Non condivido il colpo di spugna come se nulla fosse accaduto, vi sono responsabilità penali, civili e politiche che abbiamo il dovere verso il paese di esercitare sino in fondo. Conoscere e ricordare il passato è importante per non commettere gli stessi sbagli nell’oggi e nel domani. Questo significa che il dialogo deve essere privilegiato sicuramente con chi non ha responsabilità ma anche con chi ha preso le distanze da fatti e scelte che si sono rivelate dannose al paese. Con la consapevolezza del passato è possibile guardare avanti per costruire le condizioni per un Paese migliore”.

 

David Oddone

(La Serenissima)