Sono in tantissimi in questi giorni a scrivere e a chiamare la nostra redazione. C’è addirittura chi ci invita a non essere troppo ottimisti perché convinto che la realtà sarà meno rosea di come la stiamo dipingendo. A chi ci scrive rispondiamo che non abbiamo alcun interesse nel raccontare una realtà migliore di quella che realmente è, così come in tutti questi mesi non abbiamo descritto la situazione in cui versa il Paese più nera di quanto non sia. Nostro compito è quello di mettere insieme vari elementi e comporre un quadro che sia il più realistico possibile. Detto che come scriveva Oriana Fallaci “la verità è sempre un’ipotesi, un’opinione composta di molte verità, la verità non esiste neanche in matematica dove 5+5 fa 10 solo se hai imparato a contare su 10 dita cioè se ti servi del sistema decimale”. Molto preoccupata si è detta l’italiana residente da oltre 15 anni a San Marino Carla Alemanno che ha un conto in Cis. “In sei mesi abbiamo subito un disagio fortissimo – ha detto – io in quell’istituto ho tutti i risparmi di quarant’anni di lavoro e dubito fortemente che nel giro di poco tempo li riavrò indietro. Nessuno peraltro mi ha mai contattata per avvisarmi del blocco, non c’è stato alcun tipo di comunicazione. Ho dei titoli sui quali ho pagato una patrimoniale molto salata, titoli che ora trovo assai ingiusto non siano nemmeno nella mia disponibilità”. Venendo alla legge sulla risoluzione delle crisi bancarie, ci sono pochi dubbi sul fatto che essa rappresenti uno strumento in più a garanzia dei depositanti e che con tale legge si sia scongiurato lo scenario della liquidazione coatta amministrativa che avrebbe significato la perdita dei risparmi (o di una parte di essi) per i correntisti. C’è evidentemente chi sta cercando di generare sfiducia facendo passare il messaggio che questa legge non sarà di nessun aiuto ai correntisti e che c’era la volontà di colpire banca Cis. Una tesi davvero difficile da sostenere perché sarebbe come dire che i problemi li ha generati chi li ha scoperti. Ne abbiamo parlato con il consigliere della Dc Marco Gatti che ha detto: “Il progetto di risoluzione richiederà qualche tempo ma si è scongiurata la liquidazione coatta amministrativa, il commissario ha detto che la banca non aveva i requisiti per essere rimessa in bonis. Non c’erano acquirenti credibili che avessero da un lato i requisiti per capitalizzare la banca e dall’altro un progetto industriale appunto credibile. La legge dà a Bcsm la possibilità di studiare un progetto di risoluzione in tempi brevi dove tutti sono garantiti al 100%. Riguardo alle tempistiche, il pericolo di perdere i propri risparmi è scongiurato, la mia opinione è che in un mese i correntisti potrebbero rientrarne in possesso grazie alla soluzione che è allo studio di Bcsm”. La vede così anche il consigliere indipendente Giovanna Cecchetti che avendo partecipato al tavolo che ha messo a punto la legge ha detto: “Ci siamo confrontati su un progetto di legge che da un lato scongiurasse il fallimento dell’istituto e dall’altro garantisse i depositanti mettendoli al riparo da ogni rischio. Ora si tratta di aspettare l’avvio del progetto di risoluzione con la tranquillità, pur nel disagio, di sapere che i propri risparmi non verranno persi. E’ poi urgente rimetter mano anche al provvedimento sulla restituzione delle obbligazioni subordinate di Asset perché gli ex correntisti aspettano da troppo tempo una risposta”. Sulle tempistiche non si sbilancia il Segretario della Csdl Giuliano Tamagnini: “ho letto con attenzione la legge e mi sembra di poter dire che si è messo a disposizione uno strumento in più e che a quel tavolo la politica ha svolto bene il suo ruolo. E’ interessante poi la commissione di inchiesta dove verranno accertate eventuali responsabilità politiche. Sui tempi e su una risoluzione non sono né più fiducioso né più ottimista di prima. Ancora non sappiamo che malattia abbia la banca perché nessuno ci ha messo al corrente dei numeri. Le risposte alle domande che avevamo fatto non sono ancora arrivate”.
