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  • San Marino. ”Stamattina Gino era, al bar, su tutte le furie” … di un lettore

    Riceviamo e pubblichiamo

    Stamattina Gino era, al bar, su tutte le furie.
    E, appena mi ha visto, ha urlato a perdifiato: “adesso facciamo ripartire l’economia con gli accordi con l’Etiopia. A’ sem ‘na banda ad mat!. Leggi qua.”.
    Gino, allora, mi ha lanciato il suo tablet aperto sulla pagina di RTV ed ho iniziato a leggere: “Dalla maggioranza si alza invece la voce di chi difende i passi compiuti, a partire dall’internazionalizzazione. Fabrizio Perotto plaude all’accordo siglato a Roma con l’Etiopia, rimarcandone il ruolo, l’espansione economica, gli importanti investimenti nelle infrastrutture. Il consigliere di Repubblica Futura ricorda che il paese abissino è entrato nella storia quale primo stato africano ad avere eletto un presidente donna. La nuova San Marino che dobbiamo disegnare – spiega – non può non coltivare rapporti con queste realtà”.
    Dopo aver chiesto a Gino chi fosse questo Signor Perotto, mi è tornata alla mente la famosa frase di manzoniana memoria : “Carneade, chi era costui?”.
    Sarò, infatti, ormai rincitrullito ma – se una volta – si conoscevano a menadito i consiglieri oggi la stragrande maggioranza dei cittadini ne ricorderà – più o meno – un terzo.
    “L’abbiamo fatta la stupidaggine di votare SI al referendum sulla preferenza unica, questi sono gli effetti“ ha commentato velenosamente Gino.
    Poi la mia testa è ritornata all’Etiopia che, purtroppo, può far poco per il nostro Stato nonostante quel che dice – sicuramente in buona fede – il Signor Perotto.
    Gli accordi con l’Etiopia potranno risolvere i nostri problemi con le banche, far tornare appetibile il nostro sistema economico, creare nuovi posti di lavoro, evitare riforme pensionistiche da macelleria sociale o nuove patrimoniali?.
    E così ho preso il coraggio a quattro mani e ho chiesto al mio compagno di tante battaglie: “Gino, ma una volta il nostro futuro non si giocava a Roma e Bruxelles?”.
    “Smetti di torturarti. Lascia perdere, meglio pensare ad altro o addirittura non pensare che di pensatori ce ne sono già troppi”, mi ha freddato Gino.
    Si vedono, infatti, i risultati.
    E Gino, come sempre, ha ragione.