San Marino. Stanno arrivando insetti sulla tavola dei cittadini italiani ed europei: faremo tagliatelle e piadina con farina di grillo? … di Alberto Forcellini

Ci sono oltre due miliardi di persone che si nutrono di insetti: in Africa, Australia, Giappone, Nuova Zelanda, America Centrale e Meridionale. Perché stupirci se anche in Europa, e soprattutto in Italia, dove c’è il cibo più buono del mondo, stanno arrivando cibi a base di insetti?

Il dibattito nasce ormai da qualche tempo ma si è ulteriormente acceso in queste ultime settimane perché dal 24 gennaio è disponibile in commercio una nuova farina a base di insetti, autorizzata da un Regolamento dell’Unione Europea. Si tratta di una farina a base di grilli secchi, in particolare di Acheta Domesticus, il grillo domestico, anche detto “grillo del focolare”. Dal 26 gennaio troviamo in commercio anche delle larve di verme della farina minore (Alphitobius diaperinus) con una vasta scelta di tipologie: congelate, essiccate, in pasta o in polvere.

È di ieri la notizia che l’Italia ha emesso 4 decreti che riguardano 4 diverse farine derivanti da insetti. Ci si può nutrire di quello che più si ritiene idoneo, ma con il vincolo dell’esposizione in scaffalature dedicate e della spiegazione in etichetta, perché il consumatore deve essere informato. Lo ha annunciato il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida in una conferenza stampa congiunta insieme al ministro del made in Italy, Adolfo Urso, e della Salute Orazio Schillaci.

La notizia ovviamente sta facendo nascere diverse polemiche e le informazioni stanno circolando rapidamente anche per la paura che molte persone hanno di mangiare insetti. Ma sono sicuri? E perché sono stati introdotti nell’alimentazione? Vediamo come è cominciata la storia.

A un centinaio di chilometri a nord di Ho Chi Minh, la città più popolosa del Vietnam, c’è un grande capannone in cui vivono centinaia di migliaia di grilli. È gestito da Cricket One, una società vietnamita che produce farine a base di insetti, altamente proteiche e considerate una valida alternativa ad altri alimenti ricchi di proteine come la carne bovina, la cui produzione ha un alto impatto ambientale. I grilli vengono triturati e macinati, per ottenere una polvere che viene poi sgrassata con un trattamento simile a quello che si applica alla polvere di cacao, in modo da offrire una base alimentare più bilanciata. E da qui è partita la moda delle farine di insetti.

L’Unione Europea ha sottolineato l’importanza dell’inserimento degli insetti nell’alimentazione per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Le tarme della farina sono ricche di proteine e sono autorizzate a comparire nei supermercati sia sotto forma di polvere sia come snack. Molti insetti inoltre sono degli impollinatori e il loro impiego, secondo l’UE, è da preferire a quello di sostanze chimiche, dannose per la salute e per l’ambiente. Dopo la morte, questi insetti possono essere usati per fornire proteine nell’alimentazione di animali da allevamento. Gli escrementi degli insetti possono trovare impiego come fertilizzanti, in alternativa a quelli chimici. I grilli in polvere, congelati, in pasta o essiccati sono già approvati da marzo 2022. La locusta migratoria è commercializzata dalla fine del 2023, mentre la larva gialla della farina, da marzo 2022. Il consumo di insetti è alternativo a quello della carne, la cui produzione causa forti emissioni ed elevati consumi idrici e di suolo.

Nonostante la forte valenza ambientale e salutista, l’idea degli insetti a tavola, tra cui grilli, scorpioni, cavallette e coleotteri, sembra una realtà molto lontana dalla nostra cultura. Diversi sondaggi hanno dimostrato che il loro impiego per l’alimentazione suscita reazioni di disgusto nei cittadini. Preoccupa anche l’aspetto di sicurezza alimentare, perché si ritiene che siano necessarie particolari attenzioni igieniche nella lavorazione degli insetti per scopi alimentari.

Nondimeno, sono già arrivati i primi snack con farina di insetti, prodotti da un’azienda italiana. Si tratta di chips di mais biologico, non fritte, proposte nei gusti pizza e formaggio, nella cui composizione compaiono un 15% di farina di lenticchie e un 10% di larve delle tarme della farina (Tenebrio molitor), essiccate e polverizzate.

Al momento, le catene di supermercati Lidl, Eurospin, Coop e Conad hanno annunciato di non aver inserito tra i propri prodotti in vendita alimenti che contengono farina di insetti. Tuttavia, diversi brand produttori di pasta pare che abbiano cominciato ad introdurre farina di grillo tra gli ingredienti usati nei loro prodotti.

Per fortuna, ogni cittadino europeo ha ancora diritto di scelta e la capacità di informarsi sulla qualità di ciò che mangia. È chiaro, che in caso di carestia si può magiare qualsiasi cosa ma per il momento, per quanto ci riguarda, anche una frittata con la cipolla è molto meglio di un cibo con farina di grilli. Se poi l’accompagniamo con una piadina intrisa con farina di grano, acqua e un po’ di strutto, allora possiamo dire che si può arrivare al piacere sublime!

a/f

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