Riceviamo e pubblichiamo
Se si chiama Piazza della Libertà, ci sarà un motivo. Di certo anche la libertà di manifestare la propria contrarietà ad un Governo, sordo alle istanze di molte componenti sociali, trova la sua ragion d’essere in quella piazza. E la trova soprattutto a San Marino, checché ne dicano alcuni rappresentanti della maggioranza.
I quali, invece, hanno deciso di puntare il dito contro un imprenditore che, come tanti altri, ha permesso anche ai suoi dipendenti di salire sul Pianello senza rinunciare a parte del proprio stipendio, al pari dei sindacalisti che erano già in piazza, tutti esentati dal lavoro con regolare permesso retribuito.
Sarebbe interessante sapere quali aziende governano loro, e quanti dipendenti hanno, e come garantiranno quell’occupazione se dovessero passare i provvedimenti ideati dal Governo in merito a mercato del lavoro e sistema economico.
Ma non è mai stato nei requisiti obbligatori dei Consiglieri l’essere esperti di impresa e lavoro, quindi certe dichiarazioni vanno prese per quello che sono: politiche.
Diverso è il caso del Segretario di Stato all’Industria che le condivide e le fa sue, aizzando il popolo di Facebook contro un imprenditore che, al pari degli altri, dovrebbe avere proprio nel Segretario all’Industria quel rappresentante istituzionale delle proprie istanze, colui che dovrebbe insomma risolvere i suoi problemi e quelli di tutti gli altri imprenditori di quel settore, perché lo Stato di San Marino ha necessità di imprese, che occupano lavoratori e generano reddito.
E per questo vanno sostenute e aiutate a crescere, non con sovvenzioni, ma con interventi normativi per migliorare la loro operatività e permettere loro di competere sui mercati.
Ad oggi non si era mai visto un Segretario dell’Industria andare contro le imprese.
Quindi non stupisca il fatto che l’Associazione degli Industriali sia scesa in piazza per difendere il diritto di fare impresa in un paese “libero”.
Stefano Ceccato Presidente Anis
San Marino, 19 luglio 2017