Stamattina si è tenuto un seminario di formazione organizzato dalla Consulta per l’Informazione della Repubblica di San Marino, dedicato al tema affascinante dello sport, del calcio e del rapporto tra nuove tecnologie e mondo dell’informazione. L’evento, intitolato “Dalla Terna al Var: come la tecnologia ha cambiato il calcio e il modo di raccontarlo”, ha visto il saluto del Segretario di Stato Federico Pedini Amati, che ha sottolineato l’importanza dell’elemento umano in un’era dominata dall’innovazione.
“Giornaliste, Giornalisti, relatori e ospiti, porto con piacere il saluto mio personale e della Segreteria di Stato con delega all’Informazione al vostro Seminario”, ha esordito Pedini Amati, estendendo un ringraziamento alla Consulta per l’Informazione, all’Ordine e alla Fondazione dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna e all’Associazione Sammarinese Stampa Sportiva per la collaborazione che ha reso possibile l’incontro.
Il programma del seminario ha esplorato l’evoluzione del giornalismo sportivo, le esperienze di arbitri e narratori del calcio, e il ruolo della tecnologia nella comunicazione. “Il programma che vi attende testimonia bene la ricchezza di questo appuntamento: dalle riflessioni sull’evoluzione del lavoro giornalistico, alle esperienze maturate sul campo da chi ha vissuto il calcio da arbitro e oggi ne racconta i cambiamenti, fino all’approfondimento sul ruolo della tecnologia e della comunicazione nel racconto sportivo”, ha proseguito il Segretario.
Pur ammettendo di non essere un esperto di calcio o arbitraggio, Pedini Amati ha evidenziato come la tecnologia stia trasformando non solo lo sport, ma l’intera società. Rivolgendosi direttamente ai giornalisti presenti, ha enfatizzato: “Saper coniugare passione e competenza, emozione e conoscenza tecnica, capacità di sintesi e padronanza di strumenti complessi è determinante nello sport quanto nel racconto della vita quotidiana di un Paese come il nostro e non può essere demandato alla tecnologia”.
Il Segretario ha insistito sul valore dell’impegno umano: “Ritengo non sia solo questione di romanticismo, tantomeno di rifiuto dell’innovazione, quanto di riconoscimento dell’impegno umano in un lavoro che certamente può essere supportato dalla tecnologia ma che impone decisioni, prese di posizione, ricerca e professionalità. Qui l’uomo fa la differenza”. Ha poi messo in guardia dal rischio di affidarsi eccessivamente all’intelligenza artificiale: “Credo di poter dire che questo vale per gli arbitri, che oggi avete invitato a parlare di VAR e per i giornalisti che non debbono cadere, per esempio, nel tranello di farsi sostituire, per comodità o altro, dagli strumenti guidati dall’intelligenza artificiale”.
Concludendo il suo intervento, Pedini Amati ha espresso l’auspicio che il seminario contribuisca a rafforzare il ruolo dell’informazione: “Auspico che questo seminario, che sicuramente, visti i temi, sarà anche divertente e piacevole, possa contribuire ad arricchire le competenze e a rafforzare il ruolo dell’informazione, non solo come strumento di cronaca, ma come veicolo di cultura e di formazione dell’opinione pubblica. La speranza è che certifichi la necessità predominante di valori umani al cospetto della ‘macchina’ per chi svolge la professione del giornalista”.
“Vi auguro dunque buon lavoro e vi ringrazio per l’impegno con cui portate avanti un ‘mestiere’ che resta fondamentale per la crescita della società”, ha chiosato il Segretario, ringraziando tutti i partecipanti.
L’evento rappresenta un momento chiave per il dibattito su come la tecnologia, dal VAR nel calcio all’IA nel giornalismo, stia ridefinendo professioni e narrazioni, mantenendo al centro l’elemento umano e professionale.