San Marino. Toto-Reggenza. Ecco i nominativi dei papabili..

Negli ambienti politici della Repubblica di San Marino, da giorni circolano con insistenza voci sulla possibile composizione della futura Reggenza, che entrerà in carica il prossimo 1° ottobre 2025. Il fermento è palpabile tanto all’interno delle segreterie dei partiti di maggioranza quanto nei corridoi istituzionali, dove si susseguono confronti riservati, valutazioni incrociate e ipotesi che, di ora in ora, diventano sempre più concrete.

Al centro delle indiscrezioni, come da consuetudine, ci sono i nomi che dovranno ricoprire la più alta carica dello Stato, quella di Capitani Reggenti, simbolo della continuità istituzionale e della sovranità sammarinese. Il sistema di rotazione semestrale impone infatti non solo equilibri partitici, ma anche rappresentanze generazionali, di genere e, ove possibile, di sensibilità politiche diverse.

Per quanto riguarda il Partito dei Socialisti e dei Democratici (PSD), i giochi sembrano ormai fatti. Il nome che circola con maggiore insistenza, finalmente, è quello di Matteo Rossi, indicato da più fonti come il prescelto per rivestire il ruolo di Capitano Reggente. Si tratterebbe per lui della prima esperienza in assoluto alla Suprema Magistratura, e la sua candidatura rappresenterebbe il segnale chiaro di un partito intenzionato a valorizzare le nuove generazioni, puntando su un profilo comunque già radicato nel tessuto politico-istituzionale del Paese.

Più articolata appare invece la situazione all’interno della Democrazia Cristiana (PDCS). Il partito di maggioranza relativa – storicamente tra i più attenti a bilanciare innovazione e tradizione – non ha ancora espresso in via ufficiale un nome univoco, ma le indiscrezioni si concentrano su due figure di spicco: Lorenzo Bugli e Alice Mina. Entrambi sono considerati esponenti di punta della nuova generazione democristiana, capaci di interpretare un ruolo reggenziale con sobrietà istituzionale e, al contempo, apertura a una visione moderna del ruolo pubblico. Alice Mina, in particolare, è già Presidente del partito, un incarico che le conferisce un’autorevolezza interna non trascurabile e che la rende una candidata naturale alla Reggenza, anche in ottica di rappresentanza femminile. Dall’altra parte, Lorenzo Bugli gode di grande stima in più settori del partito e sarebbe visto come un profilo affidabile e misurato, perfettamente compatibile con l’equilibrio richiesto dal ruolo. L’indicazione politica appare già ben orientata, e non è escluso che nel giro di qualche giorno la rosa dei candidati venga formalizzata.

Come da tradizione, la scelta dei Capitani Reggenti non risponde solo a dinamiche partitiche, ma anche alla necessità di trasmettere un messaggio politico e simbolico al Paese e all’estero. Una Reggenza composta da Matteo Rossi e, in alternanza, da Lorenzo Bugli o Alice Mina rappresenterebbe un binomio tutto improntato al ricambio generazionale, alla competenza e alla sobrietà, tre qualità che in questa fase storica risultano quanto mai necessarie.