E’ facile dire, vedendo sia il comunicato stampa delle opposizioni che l’articolo di RepubblicaSM di oggi, che dopo le elezioni il dirigente del Tribunale Prof. Giovanni Guzzetta sarà esautorato dal suo incarico.
Come è facile prevedere che le attuali opposizioni, forza più’ forza meno, saranno le componenti dell’attuale governo e di certo Guzzetta a loro non va assolutamente bene.
Ecco che cosa hanno scritto, nel suo comunicato di ieri, le forze di opposizione: ”E cosa ha fatto RF per la Giustizia quando ha proposto per la nomina a Dirigente del Tribunale il Prof. Guzzetta che, da membro del Collegio Garante, per 9 mesi non aveva comunicato la sua incompatibilità a farne parte e, dopo la nomina, in accordo con tutta la maggioranza, ha cambiato l’ordinamento per permettergli di esercitare il potere giudiziario? Si potrebbe continuare…, ma, arrivando anche alla questione della presa d’atto della nomina dei due giudici d’appello, RF, anche in questo caso, tenta di far passare come legittimo il fatto che il Dirigente del Tribunale intervenga pubblicamente, a Consiglio sciolto, per fare pressione sulla presa d’atto, sorvolando sulla funzione di controllo che il Consiglio stesso è chiamato ad esercitare (vedi sentenza del Collegio Garante che Guzzetta cita parzialmente), funzione così importante che non può essere considerata di ordinaria amministrazione e quindi esercitabile da un parlamento dimissionario. Controllo ancor più necessario considerando che l’opposizione aveva già contestato l’avvio dell’iter di reclutamento dei due giudici in quanto mancante della relazione del Magistrato Dirigente.”
Queste dichiarazioni non lasciano dubbi sul fatto che Guzzetta sarà cacciato e dovrà andarsene quanto prima già dal 9 dicembre 2019, giorno dopo le elezioni.