San Marino. Transizione energetica: gli incentivi non bastano per sviluppare la mobilità elettrica! Servono campagne di informazione e sgravi pesanti per ricaricare a casa. … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Quante autovetture sono state immatricolate, in San Marino, nello scorso mese di ottobre 2023, ultimo dato elaborato dalla Motorizzazione del Titano? 260… Ma, di queste, quante sono ad emissioni zero, ovvero a trazione totalmente elettrica? Impossibile, in maniera snella e veloce, saperlo! E ciò, nonostante la grande gentilezza e disponibilità dell’impiegata che ci ha pazientemente (e non è un aspetto trascurabile quando si ha a che fare con uffici pubblici) supportato in questa ricerca.

Il sistema, il software utilizzato, infatti -almeno da quanto ho potuto comprendere- non permette di estrapolare in maniera semplice e automatica il dato in questione. Gli unici numeri disponibili in tal senso risalgono alla scorsa primavera e, a dire il vero, per come “confezionati”, sono davvero poco indicativi, riunendo in un unico segmento sia le full-electric (BEV) che le Plug-in (Phev) e le ibride, full o mild (praticamente auto a benzina visto l’irrisorio apporto dell’elettrico) che siano.

La sensazione che si trae vedendo il parco auto circolante, è che -mentre l’elettrificato (Hybrid) è in crescita (ma la gran parte delle auto a benzina nuove ormai sono ibride)- la mobilità totalmente elettrica stenti a decollare anche sul Titano, come nella vicina Italia. Ben inteso, è una impressione osservando le strade e i parcheggi sammarinesi, ma non possiamo riferirci ad altro vista l’impossibilità di acquisire i relativi dati.

Eppure, la morfologia del Titano, ricca di saliscendi e curve, appare terreno ideale per sfruttare al massimo l’economicità dell’elettrico, in grado di autrigenerare energia ad ogni frenata e ad ogni discesa. Del resto -quintali di “fake”, di stupidaggini che circolano sulle auto elettriche a parte- l’economicità di utilizzo di un’auto elettrica rispetto ad una pari categoria termica, benzina o diesel che sia, è un dato incontestabile. E la differenza non sono pochi spiccioli.

Se a ciò, poi, uniamo anche gli incentivi statali (esenzione monofase per i primi 35.000 euro del costo auto) la convenienza è palese. Ma, dirà qualcuno, una full-electric costa molto di più del suo equivalente termico. Considerando gli incentivi, ne siamo sicuri?

La nuova Golf 8 2.000 SCR (ovvero allestimento più basso), diesel, automatica, costa 27.090€ esclusa monofase, ovvero 31.695 euro nel listino sammarinese. L’equivalente elettrico di casa Volkswagen è la Nuova Id.3 58kWh, che vanta una autonomia accettabile e 54 cavalli in più di potenza. Il suo prezzo di listino al netto della monofase è di 34.344€, che, visti gli incentivi, resta tale. Quindi, la differenza all’acquisto fra una Golf 8 diesel 2.000 SCR automatica (quindi la versione che più si avvicina per prestazioni e dotazioni alla elettrica) e una Id.3 è di poco più di 2.500€. Un divario che, poi, si azzera sull’usato, dove, a parità di chilometri percorsi, una Golf 8 può addirittura costare di più di una Id.3

Se, poi, dovessimo paragonare la Golf 8 presa in esame ad un pari segmento elettrico proposto da altri brand, ci accorgeremmo che la versione elettrica ha un costo addirittura inferiore. E non di poco. Prendiamo ad esempio la MG4 (okay, molto meno “figa” di una Golf) nella sua versione Luxury, ovvero una sorta di full-optional con batteria da 61KWh. Sul Titano, grazie agli incentivi che azzerano la monofase, costa 30.155€, mentre la Nuova Model 3 Standard Range Single Motor di Tesla costa 34.828€.

Ancora tutti convinti che un’auto elettrica costi così tanto in più di una pari segmento diesel?

Ma proviamo a fare due conti sul risparmio, prendendo a riferimento Tesla Model 3 e i dati ufficiali Wltp sui consumi. Scopriamo, così, che Tesla “brucia” 13,2 Kwh ogni 100 km percorsi mentre Golf 8 2.000 diesel necessita di 4,4 litri di gasolio per la stessa percorrenza. Ma quanto costa percorrere 100 km con le due autovetture? Dipende. Dipende da diversi fattori, a cominciare dal luogo in cui si fa rifornimento, sia per l’elettrico che per il diesel.

Al momento il diesel costa circa 1,7 euro al litro (che divengono 1,55 con lo sconto Smac) mentre le colonnine offrono energia elettrica a 0,40 euro a kilowatt, ma rifornendo in casa il costo oggi si  aggirerebbe intorno a 0,20 euro a kilowattora. Così, deduciamo che percorrere 100km con la Golf diesel costerebbe 6,82 euro, a fronte dei 2,64 euro della Tesla. Ovvero viaggiando in elettrico e rifornendo a casa si risparmierebbero 4,18 euro ogni 100 km percorsi.

Sembra poco? La percorrenza media di un’auto per un utilizzo “privato” è di circa 20.000 km annui. Ciò significa che il risparmio nel solo “carburante” di una elettrica rispetto una pari categoria diesel è di oltre 800 euro annui, 2.500 euro in tre anni. Ai quali va aggiunto, poi, il minor costo dei tagliandi e della manutenzione (ad esempio le pasticche dei freni di una elettrica durano quattro volte di più che in una termica) quantificabile, sempre nel triennio, ovvero con 60.000 km percorsi e due tagliandi previsti, in un altro migliaio di euro. Qualcos’altro, poi, si risparmia nell’assicurazione RC… Arrivando ad un risparmio annuo quantificabile a spanna in oltre mille euro.

Aspetto non trascurabile, poi, oltre al risparmio, è il maggior confort e la maggiore facilità di guida di un’auto elettrica rispetto ad una pari categoria termica, oltre ai vantaggi derivanti in termini di inquinamento dell’aria che respiriamo.

Quindi, perchè sul Titano non si registra il “boom” della mobilità elettrica, con i benefici che ne deriverebbero anche in termini di immagine internazionale della Repubblica? Difficile sentenziare con certezza, ma alla base c’è senza dubbio lo scarso impegno in termini di comunicazione e “promozione” del governo nell’informare con efficacia la cittadinanza sui pro e sui contro della mobilità elettrica.

Ma quali sono i “contro” per un privato cittadino sammarinese nell’utilizzo di un’auto elettrica? In territorio nessuno, solo vantaggi se si ha la possibilità di ricaricare in casa, visto che ricaricando la vettura di notte, durante il sonno, si garantisce senza eccessivi interventi strutturali e aumenti di potenza energetica l’autonomia necessaria per gli spostamenti giornalieri.

L’unico disagio arriverebbe nelle percorrenze autostradali, dove l’efficienza delle auto elettriche cala fortemente e i 450 km di autonomia di una delle vetture perse in esame in questo approfondimento arrivano anche a dimezzarsi alla velocità massima permessa (130kmh) e richiedono una sosta di una ventina di minuti ogni 200/250km… Ma in tutte le altre condizioni, l’autonomia oggi garantita anche dalla più economica delle vetture elettriche (Dacia Spring che si può acquistare nuova a 17.581€ nella sua versione da 300 km di autonomia grazie agli incentivi sammarinesi) non crea alcun disagio nell’uso di tutti i giorni. Quante volte, senza entrare in autostrada, in un anno, avete percorso percorso più di 300 km in un solo giorno? Due, tre? Forse anche meno…

L’ostacolo più grande alla diffusione delle auto elettriche, quindi, è una questione meramente culturale, superabile solo con una corretta informazione che permetta ai cittadini di comprendere come la stragrande maggioranza dei “contro” diffusi sulla mobilità elettrica siano preconcetti infondati e che non trovano conferma nell’utilizzo e nelle caratteristiche di quella tecnologia.

Ogni evoluzione crea scetticismo nella gente. Ma non si può parlare di transazione energetica (se a noi interessa poco la filosofia green, l’ambientalismo non possiamo ignorare la razionalizzazione delle risorse energetiche e il risparmio economico) senza intervenire sulla mobilità. E’ indispensabile che governo e Aass si “sveglino” e facciano la loro parte, sia in termini di informazione che nel potenziamento degli incentivi e delle infrastrutture necessarie.

Per spingere la transizione energetica nella mobilità è indispensabile installare colonnine per la ricarica veloce (almeno 350kw di potenza) e diffondere ulteriormente le colonnine 22kw già presenti. Al tempo stesso incentivare con efficacia l’installazione di wallbox domestiche e il costo energetico per chi utilizza la rete domestica per ricaricare l’auto (ad esempio bloccando il prezzo del Kwh allo scaglione più basso a chi ha un’auto elettrica in famiglia) o fornendo una card-sconto per le ricariche alle colonnine sammarinesi per chi non ha possibilità di caricare l’auto in casa.

Ma soprattutto informare! Informare ed informare con serietà ed efficacia. Noi di GiornaleSm abbiamo deciso di iniziare a farlo… La speranza è che governo e Aass, poi, ci imitino…

Enrico Lazzari

 

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