San Marino, un libro racconta la resistenza culturale dell’Ucraina: il 12 giugno la presentazione al Grand Hotel

È firmato dal direttore del Centro di Ricerca per le Relazioni Internazionali dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, Michele Chiaruzzi, e da Sofia Ventura, docente dell’Università di Bologna, il nuovo volume “Perché l’Ucraina combatte – comunicazione di guerra, libertà, Europa e democrazia”, edito da Linkiesta Books di Milano.

Il libro esplora il fronte meno visibile ma altrettanto decisivo della resistenza ucraina: quello artistico, culturale e comunicativo. Dalla produzione museale alla dimensione digitale, passando per la narrazione pubblica della guerra, gli autori indagano come l’Ucraina, sin dall’annessione della Crimea nel 2014 fino all’invasione su larga scala del 2022, abbia risposto non solo militarmente ma anche attraverso un’intensa attività comunicativa e simbolica.

“Con l’occupazione del Donbas e l’attacco totale sferrato dalla Russia – spiegano gli autori – Mosca ha mostrato una volontà di potenza destinata però a infrangersi contro una determinata volontà di resistenza. Questa non si è espressa solo sui campi di battaglia, ma anche nella vita quotidiana, nella cultura e nella comunicazione, generando un dialogo potente con l’Occidente”.

Secondo Chiaruzzi e Ventura, questo dialogo ha avuto un ruolo fondamentale nel contrastare la propaganda e la “post-verità” diffuse dal Cremlino, contribuendo a rafforzare il sostegno internazionale nei confronti di Kyiv e a riaffermare il diritto dell’Ucraina all’esistenza, alla libertà e all’integrazione europea.

Il volume è frutto della collaborazione fra l’Ateneo sammarinese e l’Università di Bologna, ufficializzata con un protocollo d’intesa. La prima presentazione pubblica è prevista per mercoledì 12 giugno alle ore 18:30 presso il Grand Hotel San Marino, alla presenza degli autori e del Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari. Un secondo evento si svolgerà a Roma, il 19 giugno nella sala Isma del Senato della Repubblica italiana.

“La comunicazione della guerra – sottolineano ancora gli autori – ha rivelato il significato profondo, per chi è stato aggredito, di questo conflitto: una guerra per l’indipendenza e per la libertà, che rigetta l’imposizione della sfera d’influenza russa e guarda a un futuro europeo, democratico e sovrano.”