Ravenna si è presa anche la direzione dell’Istituto per la sicurezza sociale di San Marino. E con questa nomina ormai ha fatto il pieno.
Alla guida dell’Istituto arriva Bianca Caruso, 54 anni, dirigente dell’Ausl ravennate, laurea in Medicina e chirurgia, specializzata nel management sanitario, prima di diventare braccio destro di Tiziano Carradori ha lavorato al Sant’Orsola di Bologna e poi al San Salvatore di Pesaro.
Di tutto rispetto lo stipendio che riceverà: 125 mila euro lordi, più eventuali altri 25 mila in base ai risultati conseguiti: cinquantamila euro in più del precedente direttore generale che ne prendeva circa 100 mila, ma per il quale non erano previste aggiunte di risultato.
In un momento di dichiarata spending review da parte dell’esecutivo sammarinese, evidentemente la politica si affida molto sull’esperienza e le competenze della dottoressa Caruso per fare decollare la sanità del Titano e, magari, farne un volano economico.
Il governo, fa presente il segretario alla Sanità, Francesco Mussoni, ha approvato un progetto della ‘Lima corporate’ per realizzare sul Titano un centro di formazione sulle protesi, nel grezzo dell’ospedale che verrà ristrutturato, a «costo zero per la nostra sanità». Il governo ha stretto anche un accordo di collaborazione con il gruppo italiano privato ‘Villa Mari’, che ha un fatturato di 500 milioni di euro e 5.000 addetti. Un’intesa che si allargherà a università e turismo per una serie di progetti. Da un lato, spiega il segretario alla Pubblica istruzione, Giuseppe Maria Morganti, attraverso corsi di alta formazione in campo medico, scuole di dottorato e master. Dall’altro, aggiunge il collega al Turismo, Teodoro Lonfernini, tramite iniziative e investimenti legati al turismo alternativo dedicato ad attività medicali, del benessere e sanitarie. Saranno specifici tavoli di lavoro a declinare il patto. Il titolare della Sanità torna sul cambio alla guida di ortopedia.
«Ringraziamo Soragni per la sua attività, ma chi va in pensione non può creare la sua successione», spiega il segretario di Stato. Si è optato per un concorso per scegliere il nuovo primario, cui hanno partecipato otto professionisti di cui due sammarinesi. La scelta è caduta su Fabrizio Campi in carica dal primo settembre. Un’altra polemica si è accesa sugli infermieri italiani in scadenza e non rinnovati. Anche in questo caso Mussoni getta acqua sul fuoco: «Abbiamo preferito puntare sui sammarinesi iscritti nelle liste, per valorizzare le nostre risorse disoccupate».
Il Resto del Carlino