La situazione del Paese è sempre più confusa e nevrotica, tipica del tutti contro tutti. Ambizioni smisurate, cambiamenti di tribù, affari inconfessabili, interessi personali, mettono in secondo piano la cura di un Paese ridotto allo stremo. E’ una campagna elettorale poco petalosa e molto svalvolata nella quale le forze di governo hanno già investito centinaia di milioni affondando il bilancio dello Stato nel mare della spesa clientelare.
Tutto è manovra in quanto il risultato di governo è molto negativo. Ha solamente fatto i compiti a casa delle rinunce imposte dall’Europa. Per il resto ha realizzato una montagna di debiti, una diminuzione del 35% del PIL, una perdita di 2.000 posti di lavoro, l’azzeramento delle spese di investimento, lo svuotamento del patrimonio delle Aziende e Enti pubblici, l’attacco allo stato sociale, l’indebolimento del sistema creditizio, i regali enormi agli evasori e ai banchieri, lo sperpero generalizzato del denaro pubblico. Un voto libero lo seppellirebbe. Ecco allora che scatta ogni tipo di manovra per tentare di mantenere la presa su un potere illegittimo derivante dal voto di scambio.
Vedo una compagnia di giro, intorno al Palazzo, che si agita per mantenere il potere a tutti i costi. Quelli che sostengono la maggioranza e la criticano appena realizzano che diventa minoranza. I pasdaran del governo che a fine Legislatura si accorgono che bisogna cambiare quello che non hanno voluto cambiare. I tavoli di capi, capetti e portaborse che rilanciano il riformismo senza riforme. I contenitori trasversali del riciclo in concorrenza con i tavoli targati, ma con l’obiettivo comune di stampellare il partitone. I marpioni che annunciano una politica nuova per non cambiare niente e i creduloni che confidano nella politica del nulla. Dei cittadini e del Paese non frega niente ad alcuno.
Solo una alternativa democratica e un sistema nuovo a democrazia diretta, guidato da persone serie e competenti, possono salvarci.
Emilio Della Balda