Era ora che qualcuno cominciasse a dare importanza alle cose che più contano. E’ stata così salutata con molto entusiasmo la nascita a San Marino dell’Università Contadina nata da un’intuizione del proprietario del podere Lesignano, Stefano Valentini, che per realizzarla ha coinvolto gli amici Matteo Selleri e Massimo Valentini. In fondo il mondo non cambia mai e noi dobbiamo confrontarci sempre con gli stessi problemi pur avendo perduto le conoscenze per poterli risolvere. Sono scomparsi i gesti che facevano sì che nell’uomo penetrasse il sale più segreto della terra e la pioggia del cielo. Si è perso molto e si deve recuperare tanto. Interessante a tal proposito la spiegazione del giornalista Matteo Selleri che ha fornito il suo punto di vista sul perché c’era la necessità di istituire l’Università Contadina.
Come è nata l’idea dell’Università contadina?
“Ci tengo a sottolineare anzitutto che si tratta di una idea apolitica e apartitica, essa nasce sulla pianta di una amicizia che supera qualsiasi barriera, anche la diversità di vedute. Proprio quest’ultima anzi rappresenta il vero valore aggiunto dell’iniziativa. E’ stato Stefano Valentini, titolare del podere Lesignano, ad avere l’idea dell’Università contadina e per dare corpo e sostanza a quell’idea, hardware e software, ha coinvolto me e Massimo Valentini”.
Qual è l’obiettivo?
“Il nostro vuole essere un contributo affinché il grande patrimonio di conoscenze, tutto il sapere legato alle usanze tramandate soprattutto in forma orale, non vada disperso.
L’Università Contadina si prefigge di riscoprire, portare in evidenza e condividere le conoscenze e competenze delle genti che da secoli popolano le terre di questa Romagna che sfuma nelle Marche conosciuta con il nome di Montefeltro che ha nel monte Titano il suo naturale centro geografico e punto di riferimento”.
C’è interesse per questa iniziativa?
“Le persone si iscrivono di volta in volta in funzione dei corsi. L’incontro dedicato all’ecologia a piccoli passi ha avuto una discreta partecipazione. E anche il corso tenuto da Giampiero Semeraro sulle ‘tracce raccontano’ ha riscosso interesse. Il docente ha mostrato tutti i resti che gli animali lasciano nel terreno spiegando le varie differenze e come da queste tracce si possa risalire al loro stato di salute. E’ stata una bimba di 9 anni la più interessata di tutto il gruppo. Ha fatto infatti tantissime domande e questo dà la misura di come siano soprattutto i bambini ad aver più bisogno di riscoprire il contatto con la natura”.
Ci avviciniamo al 24 luglio data in cui l’Università contadina organizzerà un evento straordinario. Di cosa si tratta?
“Abbiamo organizzato nella cornice del podere Lesignano, sede dell’Università contadina, un apericena fissato per le ore 19 nella cornice del quale si parlerà del lupo. L’evento dal titolo ‘siamo tutti cappuccetto rosso’ si comporrà di due parti e durante la seconda parte ci sarà una ricerca di risposta da parte dei lupi che hanno appena partorito. Partiremo per un’avventura nel corso della quale impareremo il richiamo del lupo aspettando una risposta al nostro ululato. Il lupo non attacca le persone se non quando è spaventato”.
Si è parlato tanto di San Marino bio, qual è la sua opinione?
“A fronte di queste dichiarazioni serve una strategia tattica, vanno sensibilizzati gli agricoltori a non usare pesticidi e altri veleni perché ormai siamo costantemente in allarme, si pensi a quelli lanciati anche di recente dagli apicoltori o dal fatto che sempre meno rondini arrivano nei nostri luoghi. Api e rondini sono animali che fanno molto comodo e tutti noi, in quanto uomini dovremmo interessarci all’ecologia che altro non è, lo dice la parola stessa, lo studio della nostra casa”.