Il lavoro non è mai stato una conquista definitiva, ma un terreno da presidiare ogni giorno. Ed è per questo che il 1° Maggio, per USL, non è solo una festa, ma un’occasione per sottolineare che chiediamo con forza che si investa davvero sul benessere dei lavoratori e sui loro diritti; non a parole, ma nei fatti. Non nei proclami, ma nelle politiche.
Oggi la Repubblica di San Marino registra dati positivi in termini di occupazione, ma spesso non sugli inquadramenti che sono più bassi in termini generali rispetto agli anni passati. Sotto la superficie quindi, le disuguaglianze restano, e colpiscono con forza prevalentemente tre categorie: i giovani, le donne e chi si avvicina all’età della pensione.
I giovani faticano a trovare un impiego stabile e dignitoso; le donne vengono troppo spesso inquadrate a livelli inferiori, anche a parità di mansione rispetto ai colleghi uomini; e le persone vicine alla pensione rischiano l’isolamento professionale e sociale, proprio nel momento in cui l’esperienza dovrebbe essere valorizzata. È una discriminazione profonda, tra generazioni e tra generi, che mina le basi stesse della coesione sociale e che certo non aiuta a contrastare la denatalità, anzi: la alimenta, rendendo il lavoro, per molti, incompatibile con la vita familiare.
Troppo spesso chi lascia il lavoro non lo fa per scelta, ma per necessità, per proteggersi. Dietro molte rinunce si nascondono storie difficili: pressioni psicologiche, ambienti tossici, molestie, stanchezze senza ascolto. È una realtà che va guardata in faccia.
In questo contesto, diventa evidente un paradosso grave: le donne che non lavorano, pur spesso in condizioni di fragilità, vengono escluse dai sussidi di maternità. Come se la mancanza di un contratto cancellasse il bisogno e il diritto alla protezione sociale. È una contraddizione inaccettabile, che va affrontata con coraggio e visione. Ma le sfide non finiscono qui.
Per USL, il diritto al lavoro deve andare di pari passo con il diritto a lavorare bene, in sicurezza: con orari sostenibili, con retribuzioni adeguate, con servizi che permettano di conciliare la vita professionale e quella privata, con politiche che non lascino nessuno indietro.
Serve una riforma vera del sistema di welfare, che tenga conto delle nuove fragilità e delle nuove forme di occupazione. Serve formazione continua, sicurezza sul lavoro reale, una strategia chiara per il futuro dei giovani, e un investimento sul valore delle competenze.
Il 1° Maggio – afferma la Segretaria Generale USL Francesca Busignani – oltre ad un giorno di festa, perché è corretto festeggiare le conquiste fatte, deve essere un impegno collettivo a difendere il lavoro non solo come mezzo di sostentamento, ma come fondamento di giustizia, equità e dignità per tutte e tutti. Chi lavora ha diritto al rispetto, sempre. Investire sul benessere dei lavoratori e sui loro diritti deve essere la priorità.”
San Marino, 30/04/2025
Unione Sammarinese Lavoratori – USL