San Marino. USL: bene la piena occupazione ma la vera sfida è il benessere di tutti i lavoratori

Il mercato del lavoro di San Marino sta vivendo una fase di piena occupazione, ma questa realtà nasconde  alcune criticità che non possono essere ignorate. Se da un lato la disoccupazione è ai minimi storici, dall’altro  i livelli di assunzione sono decisamente inferiori rispetto al passato. Alcune aziende, inoltre, ricorrono spesso  a contratti a termine e part-time imposto, con un conseguente impatto sul reddito disponibile delle famiglie.  

Il fenomeno del part-time imposto, in particolare, riguarda in prevalenza le donne, che spesso si trovano  costrette ad accettare forme di lavoro più flessibili, ma anche meno tutelate e meno remunerative. Sebbene  queste soluzioni possano offrire, in linea di principio, maggiore conciliazione tra lavoro e vita privata, non  sono sufficienti a garantire una stabilità economica adeguata, né a garantire la possibilità di fare carriera o di  migliorare il proprio tenore di vita.  

A questa situazione si aggiunge la crescente difficoltà nel reperire lavoratori per alcune mansioni  tradizionalmente meno appetibili, come l’assistenza alle persone non autosufficienti, ma anche ruoli nel  settore della ristorazione e dei servizi, come camerieri e addetti alle pulizie. Questi lavori, spesso  caratterizzati da stipendi bassi, orari impegnativi e scarse prospettive di carriera, non attirano più le nuove  generazioni, che preferiscono cercare opportunità migliori in altri settori o all’estero.  

Un altro aspetto critico riguarda la situazione delle collaboratrici domestiche e degli assistenti domiciliari,  caratterizzata dalla mancanza di tutele adeguate. Queste figure professionali non rientrano nei contratti  collettivi e, di conseguenza, non beneficiano di alcune delle protezioni offerte ad altri lavoratori.  Le famiglie, da parte loro, potrebbero affrontare costi più elevati se dovessero adottare misure che  permettano di includere questi lavoratori in regimi contrattuali con tutele sociali più ampie, il che limita  ulteriormente l’accesso a questi servizi.  

La situazione richiede un intervento urgente. È necessario che lo Stato metta in campo misure che possano  ridurre il carico economico per le famiglie, magari attraverso la creazione di fondi specifici per sostenere i  settori più vulnerabili e rendere più attrattivo il lavoro domestico e di assistenza, al contempo si deve fare un  contratto di settore.  

Ad oggi, inoltre non sembra che San Marino abbia ratificato la Convenzione ILO n. 189, Convenzione sulle  lavoratrici e i lavoratori domestici, sebbene ci siano segnali di attenzione verso l’inclusione di queste categorie  nel sistema di protezione sociale.  

Insomma, nonostante il Paese stia vivendo una fase di piena occupazione, la qualità dell’occupazione e il  benessere economico dei lavoratori in alcuni settori sono messi a dura prova. È fondamentale che il mercato  del lavoro evolva per rispondere alle nuove sfide economiche, garantendo una maggiore equità e sostenibilità  per tutti.  

San Marino, 08/04/2025

Unione Sammarinese Lavoratori – USL