Governo e maggioranza hanno deciso di andare avanti dando mandato a Cassa di Risparmio di procedere alla vendita degli Npl Delta: oggi sit in Cassa e serata pubblica.
A dispetto della ferma contrarietà delle forze di opposizione, contrario anche il sindacato, governo e maggioranza hanno deciso di andare avanti dando mandato a Cassa di Risparmio di procedere alla vendita degli Npl Delta che porterà nelle casse dell’istituto pubblico un valore irrisorio rispetto a quello nominale del credito vantato. Forte è il timore di una regia esterna anche sulla svendita del tesoretto di San Marino.
Che tanta parte del futuro del Paese ruoti attorno a come si concluderà la vendita degli Npl Delta in pancia a Cassa di Risparmio l’hanno capito in molti. Si potrebbe anzi dire che lo sanno tutti, compresa la maggioranza di Adesso.sm che proprio su questo tema ha cominciato a vacillare.
Del resto per tutto il 2017 governo e maggioranza a microfoni aperti hanno parlato in aula di una gestione interna dei crediti non performanti che avrebbe arginato il fenomeno della perdita dei posti di lavoro in un settore, quello bancario, profonda- mente in crisi.
Nel 2018 è invece cambiato tutto e si è cominciato ad archiviare il discorso della bad bank e del veicolo interno che avrebbe gestito gli Npl. Ed è venuta a galla l’intenzione, portata avanti con gran faccia tosta da chi prima per mesi e mesi aveva dichiarato di aver preso tutt’altra decisione, della vendita degli Npl, oltre un miliardo di crediti non performanti.
A dispetto della ferma contrarietà delle forze di opposizione, contrario anche il sindacato, governo e maggioranza hanno deciso di andare avanti dando mandato a Cassa di Risparmio di procedere alla vendita che porterà nelle casse dell’istituto pubblico un valore irrisorio rispetto a quello nominale del credito vantato. Valore peraltro molto al di sotto anche della valutazione emersa dalla relazione affidata alla società Grand Thornton costata ai sammarinesi un occhio della testa.
Una cifra che ha destato molti dubbi visto che si tratterebbe di una vera e propria svendita e che ad esser messo in saldo sarebbe il tesoretto di San Marino. In più l’inchiesta in corso toccherebbe trasversalmente anche il tema della svendita degli Npl e sulla stessa vi sarebbe ancora una volta l’ombra di una regia esterna. Ciò che le forze di opposizione alla luce di tutti questi elementi sono tornati a chiedere anche nell’ultima sessione consiliare è il blocco della vendita almeno fintanto che non si faccia piena luce su ciò che è accaduto dal 2017 in poi stabilendo una volta e per tutte se ci sono interessi esterni che hanno pilotato anche la messa in vendita degli Npl.
Su questo punto governo e maggioranza non hanno voluto sentir ragioni mostrando anche un certo fastidio nel veder ancora una volta messa in discussione la questione dei crediti non performanti. Non si può evidentemente tornare indietro anche se c’è chi proprio dentro alla maggioranza ha smesso di seguire le indicazioni di voto del governo e si è fatto venire più di qualche scrupolo.
Tanto che in merito all’ordine del giorno con la richiesta di bloccare la vendita degli Npl ci sono stati un astenuto e un voto favorevole. Perché tutto questo non rischi di essere soltanto un timido tentativo di restituire al Paese la speranza di una possibile salvezza è importante che stasera la piazzetta del Titano si riempia di sammarinesi e che tutti assieme proprio davanti alla sede di Città di Cassa di Risparmio manifestino la loro contrarietà alla vendita.
Bello sarebbe che anche quei consiglieri che ben protetti dalla votazione segreta hanno espresso la loro contrarietà alle politiche economiche portate avanti dal governo scendessero in piazza fra la gente perché, è bene non dimenticarlo, è ad essa che ciascun rappresentante eletto deve render conto. (…) La RepubblicaSM