Un sudario bianco campeggia ora sulla facciata del Palazzo comunale di Savignano sul Rubicone, simbolo di lutto e di denuncia per le vittime civili in Palestina. Il gesto è frutto della mozione “Rompere il silenzio di fronte alle atrocità in Palestina”, approvata nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, mercoledì 11 giugno, su proposta della consigliera Luciana Nembrotte.
La mozione impegna il Comune a rendere visibile il proprio messaggio pacifista anche attraverso uno striscione, attualmente in preparazione, con la scritta “Cessate il fuoco in Palestina”, che verrà affisso non appena pronto.
«In un tempo in cui l’indifferenza rischia di diventare normalità — ha dichiarato in aula la consigliera Nembrotte — questo è un invito a fermarsi, a riflettere, a guardare. Il dolore dei civili, la sofferenza dei bambini, la distruzione di vite e territori non possono lasciarci muti».
L’iniziativa si inserisce in una più ampia rete di azioni promosse da enti locali italiani ed europei, che chiedono il cessate il fuoco e la difesa dei diritti umani nei territori palestinesi. Secondo la Nembrotte, «il sudario bianco, ben visibile, vuole ricordare ogni giorno a chi passa davanti al Comune che la pace non è un affare lontano, ma un’urgenza collettiva». E aggiunge: «Lo striscione è pensato anche per i più piccoli, affinché possano fare domande, imparare, informarsi. Perché educare alla pace è, oggi più che mai, un dovere».
Approvando la mozione, il Consiglio comunale ha voluto lanciare un messaggio inequivocabile: il silenzio non è più accettabile. A sottolinearlo anche il sindaco Nicola Dellapasqua, che ha commentato: «Savignano non può considerarsi estranea da questi drammi che i nostri tempi ci pongono davanti. Sono felice e orgoglioso che le nostre istituzioni, attraverso il Consiglio Comunale, abbiano voluto dare testimonianza di un gesto di pace e di denuncia».
La scelta simbolica del sudario e dello striscione, quindi, non rappresenta solo un atto istituzionale, ma un appello visibile alla comunità, rivolto in particolare alle giovani generazioni, per educare al rispetto dei diritti e alla consapevolezza del valore della pace.