In campagna elettorale, si sa, la polemica è all’ordine del giorno. Oggi dobbiamo registrare un vivace botta tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta. La leader di Fratelli d’Italia torna a proporre il “blocco navale” per fronteggiare il problema dei numerosi sbarchi di immigrati nel nostro Paese, il segretario del Pd, Enrico Letta, le ribatte a muso duro: “Basta proposte a vanvera”.
La proposta della Meloni
“Uno Stato serio controlla e difende i propri confini – scrive su Instagram la leader di Fratelli d’Italia -. Non mi stancherò mai di ribadire che l’unico modo per fermare l’immigrazione clandestina è il blocco navale: una missione europea in accordo con le autorità nordafricane. Solo in questo modo sarà possibile mettere fine alle partenze illegali verso l’Italia e alla tragedia delle morti in mare. È giunto il momento di voltare pagina. Avverrà il 25 settembre se gli italiani ci daranno fiducia”.
La dura replica di Letta
“Fanno propaganda come sempre purtroppo su pelle delle persone, è un linguaggio e sono metodi che vanno messi ai margini della campagna elettorale”, ha detto Letta a Monteriggioni (Siena), rispondendo a una domanda sulla proposta del blocco navale avanzata dalla Meloni per fermare l’immigrazione. “Con gli italiani bisogna usare il linguaggio della verità, dire cose che si possono fare. Bisogna smettere di dire proposte a vanvera, che non hanno nessun possibilità di realizzarsi perché sono fuori dalle norme internazionali. E’ importante – prosegue – concentrarsi tutti su cose che si possono fare, se tutti facciamo così questa campagna elettorale aiuterà l’Italia, altrimenti infiammerà il Paese, creerà aspettative che non possono essere realizzate e questo sarà negativo per tutti”.
Fratoianni rincara la dose
“Giorgia Meloni sul tema delle migrazioni racconta frottole”, afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Il blocco navale è impossibile da attuare. In un fantomatico blocco navale le navi militari italiane (quante?) dovrebbero pattugliare qualcosa come tremila chilometri di costa nord africana, pronte a fermare eventuali imbarcazioni dirette verso le coste europee. Una volta individuate dovrebbero fermarle con ogni mezzo, evidentemente anche con speronamenti o aprendo il fuoco. Semmai questo scenario disumano – conclude Fratoianni – avesse la benché minima possibilità di essere messo in mare, l’Italia sarebbe fuori da tutti i trattati internazionali e dal Consiglio d’Europa. L’ultima volta che l’Italia si trovò estromessa dalla comunità internazionale fu durante il ventennio”.
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