Sciacalli su Facebook e fra le macerie (BASTARDIII) Fermati in due con ottantamila euro

Facebook, straordinario veicolo di mobilitazione per iniziative a sostengo dei terremoti d’Abruzzo, nasconde anche molte insidie, tra le quali false raccolte fondi. Un finto nipote del giornalista Mediaset, Carlo Pellegatti, sul suo profilo ha cercato di raccogliere fondi per un’iniziativa benefica che sostiene essere stata organizzata insieme dal Milan e da Mediaset. Subito è arrivata la smentita di Carlo Pellegatti che non ha ‘’nessun nipote che si chiama Marco’’ e non è ‘’iscritto a Facebook’’ e oggi presenterà denuncia alla Polizia postale.


A destabilizzare ulteriormente la situazione, già abbondantemente compromessa anche da un punto di vista emotivo, ci sono poi i falsi allarmi con telefonate e sms, finte segnalazioni che diffondono il panico con l’annuncio di imminenti scosse.

 

Immediate arrivano le smentite di prefetti e questori, ma intanto la gente scappa da uffici e abitazioni. ’’E’ alle forze dell’ordine, ai numeri 112, 113, 115 attivi 24 ore su 24 che occorre rivolgersi in caso di telefonate o contatti con persone, sconosciute o meno’’: è l’appello di Piero Angeloni, questore di Teramo, la cittadina dove uno sconosciuto ieri mattina ha telefonato ai centralini dell’Ospedale, del Comune, dell’Istituto Zooprofilattico e di altri uffici spacciandosi per un carabiniere e dicendo che i locali andavano evacuati per l’arrivo una forte scossa di terremoto.

 

La notizia è rimbalzata fino ad Ascoli, dove nella frazione Poggio di Bretta la gente è scesa in strada. Panico anche a Rieti dove una forte scossa di terremoto è stata ‘prevista’ da persone che si sono spacciate per funzionari prefettizi o della protezione civile. Stesse scene anche ad Avezzano.

 
Ulteriore nota dolente del post-sisma sono i falsi sfollati: per lo più nomadi, che nelle ultime ore hanno cercato di usufruire dell’accoglienza gratuita nelle strutture ricettive della costa adriatica abruzzese. E poi c’è il fenomeno degli sciacalli: due uomini sono stati fermati oggi dalla polizia ad Onna. Di nazionalità italiana, sono stati trovati in possesso di refurtiva proveniente dai taccheggi effettuati nella zona, per un valore complessivo di 80 mila euro.

  • Le proposte di Reggini Auto